L’estate è stata afosa, secca e lunghissima. Tutte le filiere agricole sono risultate danneggiate dall’andamento climatico, la qual cosa ovviamente ha ripercussioni sulle dinamiche di prezzo. Se ne è discusso al Mipaaf, in occasione della presentazione dei dati vendemmiali.
La prima osservazione riguarda i consumi; se analizziamo i dati delle vendite della Gdo, c'è un effetto reazione rispetto al 2021. Infatti, annoveriamo un calo degli acquisti presso la grande distribuzione (-5,6%) a causa dell'aumento del consumo fuori casa. Chi nel 2021, in sostanza, ha consumato vino a casa durante il Covid, nel 2022 ha preferito il consumo in locali e ristoranti.
Circa l'export, si evidenzia un +13,5% nel primo semestre, ma con una stabilità dei volumi e una maggiore dinamica dei prezzi. La crescita delle Dop è del 16%, mentre i vini comuni salgono dell'11%. Le primissime stime della produzione parlano di 50,3 milioni di ettolitri, come l'anno scorso, ma che dovranno essere confermati da qui a fine vendemmia. Nel nord è stato registrato un -1,7%, al centro un incremento dell'8,7 e una conferma al sud dell'anno precedente. In particolare la Lombardia ha subito un calo del 20%, mentre la Sardegna cresce del 15%.
“È vero che le condizioni climatiche particolarissime hanno causato uno stress termico e idrico. La zona Nord ha registrato dati simili a quelli che si registravano al centro e al sud, con un conseguente calo produttivo in Lombardia. L'autunno e inverno sono stati caratterizzati da scarsa piovosità al nord. Anche la primavera ha subito le alte temperature, con relativo ritardo delle fioriture. Nessuna area italiana ha avuto meno di 10 giorni di stress idrico e alcune sono arrivate anche a 50 giorni. L'estate è stata torrida e solo la prima decade di agosto sono arrivate piogge, accompagnate purtroppo in alcune zone da grandine, ma con effetti benefici. La nostra penisola ha visto ridurre le differenze climatiche tra le regioni, con un -46% di precipitazioni fino a luglio rendendo il 2022 come l'anno più siccitoso”, secondo Paolo Brogioni di Assoenologi.
Il vice ministro Centinaio ha invece posto l’attenzione sui costi. "Avevamo chiuso il 2021 con una annata importante quantitativa e qualitativa. Il 2022 è iniziato nel peggiore dei modi con l'aumento dei costi e la scarsità delle materie prime, per produrre carta, vetro, tappi, cartoni o bancali. I costi di trasporto sono triplicati per l'esportazione. Per fortuna il mese di agosto ha consentito di salvare la produzione. Siamo leader mondiali per la qualità, un dato che ci viene riconosciuto e ottenuto grazie al livello mantenuto dai produttori. Il compito del ministero è agevolare attraverso una burocrazia più snella e con più fondi. Avevamo promesso 25 milioni per la promozione e siamo riusciti ad ottenerli, ma c'è la necessità di promuovere questo prodotto anche nel nostro paese, perché c'è marginalità tra i giovani. Oggi siamo sotto attacco con l'italian Sounding, basti pensare alla battaglia per il Prosek".