Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all'unanimità la legge sulla agricoltura urbana, periurbana e metropolitana. Si tratta di un'iniziativa che sostiene le attività agricole tradizionali rimaste, stimola la realizzazione di boschi urbani per città più verdi e allo stesso tempo innova il quadro normativo riconoscendo i tetti verdi nella pianificazione urbanistica e consentendo l'insediamento in tutte le aree urbane delle vertical farm, le fattorie innovative verticali dove si produce verdura in ambiente protetto a ciclo continuo. Tali attività, anche se insediate in ambito urbano saranno comunque riconosciute come agricole.
La Lombardia è la prima regione agricola d'Italia e si dimostra anche a livello normativo una avanguardia. Riconoscere l'agricoltura urbana per legge significa contribuire al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, rigenerazione urbana, risparmio energetico.
Il mercato delle vertical farm oggi nel mondo vale 2 miliardi di euro, ma le previsioni parlano di 5,8 miliardi nel 2022. Una opportunità anche economica per la Lombardia, con una attività che consente risparmio di suolo, acqua ed energia abbattendo l'utilizzo di sostanze chimiche ed attirando all'agricoltura nuove competenze professionali in grado di favorire anche il ricambio generazionale.
Nel testo viene definito vertical farming il sistema di coltivazione agricola in camere di crescita chiuse a controllo ambientale totale, sviluppate su moduli verticali sovrapposti, sfruttando la combinazione di tecniche quali l'acquaponica, l'idroponica o l'aeroponica.