Il primo trimestre 2015 delle imprese associate Univendita, una delle principali associazioni della vendita a domicilio, si è chiuso con un fatturato di 360 milioni e 590mila euro, con un incremento del 5,5 per cento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Dopo aver archiviato il 2014 con un più 6,7 per cento, la vendita diretta a domicilio cresce ancora grazie alla sempre maggiore fiducia che, da anni, i consumatori riservano a questa formula distributiva.
“Per Univendita la crisi non c’è mai stata – rileva il presidente Ciro Sinatra – in anni difficili per il commercio al dettaglio tradizionale, ossia dal 2010 a oggi, la vendita diretta d’eccellenza ha aumentato il fatturato di oltre il 30 per cento. Oggi, in presenza dei primi timidi segnali di risalita nei consumi, guidiamo quella che ci auguriamo possa essere una ripresa duratura”.
Secondo i dati Istat, nel primo trimestre del 2015 il valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio ha registrato un lieve incremento dello 0,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014. Le vendite della grande distribuzione sono aumentate dell’1,7 per cento, mentre quelle dei piccoli esercizi commerciali sono diminuite dello 0,7 per cento.
Se quindi nel commercio al dettaglio tradizionale in sede fissa la ripresa è ancora piuttosto lenta, la vendita a domicilio conferma, anche in questo primo scorcio di anno, un trend di crescita decisamente più dinamico.
“Il successo della vendita a domicilio va sicuramente attribuito alla sua formula – prosegue Sinatra – grazie al contatto diretto con i venditori, i consumatori hanno modo di valutare con attenzione i loro acquisti guidati da professionisti preparati, attenti alle esigenze dei clienti, ma anche e soprattutto proattivi, ossia in grado di consigliare le soluzioni migliori per ognuno”.
Nel dettaglio, il comparto più dinamico è stato “alimentari e beni di consumo casa” con un incremento del 10,8 per cento, seguito dai “beni durevoli casa” (più 4,4 per cento) che, con il 66 per cento di quota di mercato, rimane il comparto più importante della vendita diretta a domicilio. Segno positivo anche per “cosmesi e accessori moda” (più 2,1 per cento); mentre gli “altri beni e servizi” registrano un sostanzioso incremento del 13,4 per cento.
Sul fronte occupazionale, i venditori a domicilio sono oltre 74mila, in crescita del 7,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014, con una componente femminile pari all’87,9 per cento; percentuale favorita dalla flessibilità concessa dal sistema organizzativo delle imprese di vendita diretta.