Un milione e mezzo di vegani solo in Italia, secondo il sondaggio Eurispes 2014. Una realtà sempre più ampia, che si avvale del supporto della letteratura scientifica, che dimostra che l’alimentazione vegetale non solo è salutare per tutte le fasce di età, ma ha potenziali terapeutici. Lo studioEpic (The European Prospective Study into Cancer and Nutrition), che ha coinvolto oltre 500.000 persone in diversi paesi Europei ed extra, nell’arco di 15 anni, ha dimostrato che:
- vegetariani e vegani hanno il 32% in meno di possibilità di incorrere in eventi come infarto e ictus
- in 3 settimane senza assumere farmaci, solo attraverso dieta vegana, è possibile ridurre livelli ematici di colesterolo da 220 a 170 mg/dl;
- chi segue un’alimentazione vegetale incorre in un rischio 5 volte inferiore di avere un cancro alla mammella e di valori simili altri tipi di cancro (prostata, ovaie, colon);
- l’alimentazione “green” è in grado di far di diminuire del 19% il rischio di frattura di anca per osteoporosi e di far diminuire i dosaggi d’insulina a persone affette da diabete di tipo 1 o di risolvere alcuni casi di diabete di tipo 2.
Per chi sceglie, o intende informarsi su questo regime alimentare nasce la figura del ”vegcoach”, un professionista che guida l’avvicinamento consapevole al green food e al significato di una dieta cruelty free per uno stile di vita sostenibile. A Roma sarà inaugurato sabato 17 gennaio il laboratorio di ‘coaching veg’, centro professionale dedicato alla ricerca di strategie alimentari nel mondo della nutrizione a base vegetale, che prevede anche lo studio e la produzione di nuovi prodotti e alimenti vegani. Il progetto nasce dall’intuizione di Roberta Bartocci, ideatrice della figura professionale VegCoach e del relativo marchio registrato, di creare un sistema di sostegno per chi è interessato a mettere in pratica la riduzione dei consumi di carne e altri prodotti di origine animale. “So quanto in questo momento di ‘moda’ – afferma Bartocci – ci sia confusione e necessità di essere guidati sulla base di conoscenze scientifiche, ma anche pratiche. Nel nostro studio l’alimentazione vegetale è una risposta, non un problema”.