Nonostante l’attenzione mediatica planetaria sia concentrata sulla pandemia, segnaliamo importanti novità nell’ambito delle politiche agricole. Di recente, infatti, la plenaria del Parlamento europeo ha formulato la propria posizione sulla riforma della Politica agricola comune e si prepara a negoziarne l'assetto finale con il Consiglio, che dal canto suo ha annunciato l'accordo tra gli Stati membri il 20 ottobre. In plenaria gli eurodeputati si sono espressi su tutti e tre i regolamenti che compongono la riforma della Politica agricola comune: quello sui Piani strategici nazionali della PAC, quello sull'organizzazione comune dei mercati (OCM), e sul regolamento orizzontale che riguarda il finanziamento, la gestione e il monitoraggio della PAC, risultando tutti e tre approvati.
La posizione del Parlamento UE insiste sui temi della flessibilità, della sostenibilità ambientale e della capacità di rispondere alle crisi e sarà portata avanti nei triloghi con la Commissione europea e con i Ministri dell’Unione, che la scorsa settimana, dopo due anni e mezzo di negoziati condotti da cinque diverse presidenze, hanno raggiunto un'intesa sulla nuova PAC. Individuato l'accordo tra le istituzioni UE, la riforma della PAC entrerà in vigore, dopo due anni di transizione, nel 2023.
In questo periodo di intensa attività e negoziati anche l’Unione Coltivatori Italiani ha sviluppato una postura internazionale, diventando membro dell’associazione paneuropea "RED – Ruralité – Environnement – Développement", che ieri ha celebrato la propria Assemblea Generale, nella sede belga di Atterd ma in modalità da remoto, alla presenza del Presidente Mr. Peltre e della Direttrice Marie Noel Neven, dei soci e del dott. Antonio Stea dell’area tecnica dell’Unione Coltivatori Italiani, che ha rappresentato le attività ed i progetti promossi dall’UCI per la valorizzazione dei territori rurali e le produzioni agricole.
RED fonda la propria attività su principi ed iniziative progettuali volte alla definizione di una specifica politica europea per lo sviluppo delle aree rurali, condizione essenziale per garantire la coesione sociale, economica e territoriale dell'Unione europea, auspicando la definizione di un Agenda rurale europea 2030. L’associazione RED ha tra i suoi principi fondanti il riconoscimento dei territori rurali come poli di sviluppo e innovazione, e non solo come spazi naturali e agricoli. La riduzione del mondo rurale alle sole funzionalità dello spazio agricolo o multifunzionale rappresenterebbe un impoverimento della società nel suo insieme.
“Ringrazio il Presidente Peltre e l’Assemblea per aver inteso avviare, con l’ingresso di UCI nell’associazione europea "RED", la collaborazione sui temi della Politica agricola comunitaria e sullo sviluppo e valorizzazione dei territori rurali. L’UCI con la sua esperienza, e grazie all’operato della propria struttura tecnica, saprà certamente offrire un contributo significativo e lavorerà insieme a RED – le parole del Presidente Mario Serpillo – per lo sviluppo di un'agenda rurale europea "post 2020", che possa far crescere l'Europa con i territori rurali. UCI in sinergia con RED rafforza il suo ruolo nel contesto europeo, nel rapporto permanente con le istituzioni europee e, più in particolare, con i rappresentanti della DG Agri, oltre a poter contribuire ai lavori dell’Intergruppo sulle tematiche rurali: "RUMRA e Smart Village".”
Il sito www.ruraleurope.org presenta le azioni svolte dall'associazione