Gli attivisti di Greenpeace hanno posizionato sulla piazza una trentina di piccole trivelle. In corrispondenza l’associazione ha inoltre lanciato una nuova campagna tramite il sito stop-trivelle.greenpeace.it. Emblematica la scelta del luogo e del timing; il referendum del prossimo 17 aprile riguarda l’Italia nella sua interezza.
Le trivelle, sostengono gli ambientalisti, sono una minaccia per i nostri mari e rappresentano anche un indirizzo energetico che condanna l’Italia alla dipendenza dalle fonti fossili; Greenpeace lo ritiene un favore alle lobby del petrolio che però espone a rischi significativi economie importanti come il turismo e la pesca.
Il voto del referendum del 17 aprile 2016, richiesto da 9 Regioni italiane, viene ritenuto di straordinaria importanza in quanto, favorendo le fonti fossibili, l’Esecutivo andrebbe ad affossare di proposito le energie rinnovabili.
Esagerati secondo Greenpeace non soltanto i numeri relativi al potenziale estrattivo italiano, ma anche i dati in merito ai possibili posti di lavoro (stimati dal Governo in 25 mila). Una contraddizione rispetto a quanto sostenuto a Parigi; da qui, l’invito a recarsi in massa alle urne il 17 aprile 2016 per esprimere dissenso verso questa scelta politica.