Le Commissioni riunite finanze e lavoro della Camera, lo scorso 27 luglio, hanno approvato un emendamento all’articolo 2 del cosiddetto “decreto dignità” che prevede che le imprese agricole e le strutture ricettive fino a 8 dipendenti possano utilizzare i voucher-lavoro “con riferimento a un arco temporale non superiore a 10 giorni” dalla loro emissione.
Alcune sigle sindacali dei produttori hanno espresso soddisfazione, poiché i beneficiari del provvedimento sono disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti che non siano stati operai agricoli l’anno precedente. In quest’ottica il voucher viene visto come uno strumento che semplifica.
Di parere contrario, invece, i sindacati dei lavoratori agricoli, in quanto, si è detto “si vanno a favorire le imprese e i datori di lavoro che potranno nascondersi dietro a un voucher e barattare un lavoro contrattualizzato con un lavoro senza diritti e tutele. Il rischio è che si vada a coprire il nero, impoverire i lavoratori, con il risultato che giovani e studenti possono essere pagati per 3 mesi di lavoro con i voucher ma di fatto sono lavoratori a cui viene impedito di avere diritti quali la disoccupazione, la maternità e la malattia”.