Nel 2020 il mercato dei terreni agricoli ha avuto un calo dell'8.5% rispetto all'anno precedente, tuttavia questo non ha inficiato il valore commerciale delle terre. Certamente la pandemia è il maggior indiziato nella ricerca dei colpevoli.
La prima metà del 2020 è stata invece disastrosa, nella fase più acuta della pandemia. Le cose sono andate meglio da giugno in poi, compensando i risultati e rendendolimeno amari.
I prezzi sono sostanzialmente stazionari. Calano un po' nel nord est in maniera uniforme, poi registriamo cali locali in Emilia e Liguria mentre altrove (Toscana, Molise, Campania) le riduzioni sono davvero minime. Ci si attende una ripresa del mercato grazie al PNNR mentre i dubbi sulla nuova Pac non riescono a trainare le compravendite.
Ed il mercato degli affitti? Sostanzialmente ha tenuto. Regiostriamo un calo leggero in alcuni settori come floricultura, viticultura e agriturismo, che poi da giugno in poi ha recuperato con il tutto esaurito. Sostanzialmente, dato che la pandemia sconsiglia gli investimenti, tante compravendite potenziali sono diventate affitti, l'arma scelta per aumentare la superficie aziendale produttiva. E la dinamica è confermata dalla proroga delle locazioni e dal mantenimento dello stesso canone per via della proroga concessa dai Psr.