Gli Stati Generali hanno prodotto diverse proposte per rilanciare l’economia del Paese, martoriata da ormai 4 mesi di pandemia con conseguente blocco delle attività produttive ed economiche. Ora che l’allarme è attenuato (e non cessato) è necessario individuare misure capaci di far ripartire la macchina produttiva di quella che era, un tempo non troppo lontano, la quinta potenza economica mondiale.
È evidente che ormai le economie mondiali viaggiano su alti tassi di interdipendenza e in un contesto globalizzato, quindi lo scenario mondiale è diverso da quello degli anni ’80. Ma forse l’Italia non ha ancora esaurito le carte da giocare. Ne sono convinti ben 100 parlamentari, che in occasione dell’appuntamento svoltosi presso il Casino del Bel Respiro a Villa Pamphilij, hanno presentato la richiesta di regolamentazione della produzione, della vendita e del consumo della cannabis.
Partendo dalla constatazione del fatto che l’aspetto repressivo non ha prodotto i risultati attesi, posto che il documento individua ben 6 milioni di consumatori solo nel nostro Paese, il 10% della popolazione, evidenziando l’altissimo contributo economico che un mercato del genere potrebbe portare in dote al Paese e alle casse dell’erario, viene citato uno studio del prof Marco Rossi de “La Sapienza” che parla di 10 miliardi di euro, il “gruppo dei 100” fa leva soprattutto sulle necessità che contraddistinguono l’oggi.
Verrebbe tolto il monopolio alla criminalità, organizzata e meno. Si risparmierebbero udienze, ci sarebbe una popolazione carceraria minore e si avrebbe un impatto più che positivo relativamente all’ambito terapeutico. Ma soprattutto si potrebbero avere fino a 350.000 posti di lavoro in più.
Gli onorevoli indirizzano il documento al Presidente del Consiglio dei Ministri, chiedendogli di prendere in carico la richiesta, invitandolo a consultare le più significative realtà del mondo della canapa legale, tra cui Ancica – Uci. “Non possiamo che esserne orgogliosi. Venire considerati tra le prime tre associazioni nella categoria è motivo di vanto ed orgoglio, oltre che il riconoscimento di un impegno pluriennale svolto con la massima serietà da sempre”, il commento di Antonino Chiaramonte presidente di Ancica – Uci.
“La canapa potenzialmente è una risorsa significativa per il Paese. Il percorso è lungo e prevede chiaramente un massiccio intervento, normativo prima e formativo poi, ma è nostra ferma convinzione che la strada da intraprendere sia quella segnalata dal documento dei 100 onorevoli. Ovviamente la nostra disponibilità e le nostre competenze sono a disposizione dell’esecutivo e del Parlamento nello sviluppo di una strategia nazionale di lunga durata nel settore” ha poi concluso Mario Serpillo, presidente dell’Unione Coltivatori Italiani.