Il primo semestre del 2018 ha fatto registrare un incremento della spesa per i consumi alimentari pari all'1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, andamento che ha però lasciato il campo ad un progressivo rallentamento della crescita nel successivo trimestre.
Dalle elaborazioni Ismea, emerge che tale crescita è dovuta principalmente all'aumento del valore unitario dei prodotti nel carrello della spesa ed è accompagnata da volumi stabili.
Risulta più sostenuta la spesa per i prodotti confezionati, soprattutto nelle aree del Nord Est, Nord Ovest e Centro, mentre i prodotti sfusi, con una quota del 32% sul totale, hanno subito una contrazione del 2%.
Si evidenziano performance positive per i prodotti proteici di derivazione animale, soprattutto le uova, per le quali la crescita della spesa del 16,7% è determinata sia dall'aumento dei prezzi, sia dal maggiore assortimento di uova provenienti da allevamenti "a terra" e biologici, caratterizzati da prezzi più alti.
Cresce anche la spesa delle carni (3%), determinata prevalentemente dall'incremento dei prezzi medi unitari, soprattutto per quelle avicole (+4,4%) bovine (3,5%). In aumento il valore degli acquisti di spumanti (+6,2%), vino (+4,2%) e piatti pronti (+4,9%).
Per il secondo anno consecutivo, cresce il consumo di prodotti ortofrutticoli della IV gamma (+5,2% a volume e 4,5% a valore), entrati stabilmente nelle abitudini di acquisto di quasi 20 milioni di consumatori.