L’agricoltura italiana ‘non va bene’, e i redditi agricoli sono ‘peggiorati’ negli ultimi anni. Lo dicono i produttori, i diretti interessati che, in un sondaggio de L’Informatore Agrario, sono stati interpallati sul punto in 500.
Il giudizio è netto, e il malcontento raggiunge il 91,2% degli intervistati che non concordano con i toni bucolici e l’ottimismo delle dichiarazioni di politici e mass media. Nell’ambito dei diversi indirizzi produttivi – cerealicolo, viticolo, ortofrutticolo e zootecnico – il coro negativo è quasi unanime e varia tra l’88 e il 92%, con il picco dei cerealicoltori (98%).
Inoltre, l’85,5% degli agricoltori interpellati ha denunciato un peggioramento del proprio reddito negli ultimi anni, a fronte di un indicatore dei redditi agricoli italiani in aumento del 14% dal 2005 al 2014, su una media europea del +40%. Nel campione, solo i viticoltori si discostano leggermente dal gruppo con il 30% che afferma di aver migliorato il proprio reddito. In questo contesto l’aggregazione tra produttori è vista come un sostegno importante alla redditività agricola dalla maggioranza degli agricoltori (71,3%).
Il campione, proveniente per il 58,8% dal Nord, il 17,1% dal Centro e dal 24,2% da Mezzogiorno e Isole, è composto da agricoltori (63%), tecnici (14,5%), allevatori (11,5%) e operatori del settore (11%). Tra le tipologie produttive, cerealicoltura (35,4%), viticoltura (13,4%), ortofrutticoltura (16,6%), zootecnia (16,4%) e altro (18,1%).