Proseguono i lavori del tavolo tecnico sul grano, importante filiera che si sta cercando di rilanciare in ambito istituzionale, anche se le problematiche da affrontare sono significative.
Ieri presso il MIPAAFT, a Roma, si è discusso di investimenti e di aiuti per il rinnovo dei siti di stoccaggio delle produzioni, ovvero, nello specifico, di un Piano decennale di miglioramento delle condizioni attuali. L’Uci ha espresso apprezzamento per gli impegni assunti dal Ministro sul punto, perché investire sullo stoccaggio significa migliorare la tenuta della qualità del raccolto ma deve, al tempo stesso, sollecitare le Regioni a garantire spesa ed investimenti in favore delle imprese nell’ambito delle misure strutturali (e dei fondi) già disponibili da alcuni anni.
L’area tecnica di UCI – nell’ambito delle attività di monitoraggio della spesa su dati Agea – riscontra come alcune Regioni abbiano tempi istruttori delle domande di sostegno molto lunghi, rispetto alle aspettative delle imprese. Un esempio è quanto accade attualmente in Puglia (il granaio d’Italia) nell’ambito dell’Avviso pubblico del PSR Puglia 2014-20 per la sottomisura 4.2: ”Sostegno agli investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli”. Si tratta di un Avviso pubblicato 2 anni addietro e, a diciotto mesi dalla sua scadenza, non è ancora stata pubblicata la relativa graduatoria da parte della Regione.
Alcune imprese partecipanti al bando sopra indicato, interessate a poter garantire nei territori miglioramenti aziendali per la valorizzazione dei prodotti cerealicoli, ad oggi hanno già impiegato risorse (nell’incertezza più ampia!) per realizzare parte degli investimenti inseriti nei progetti presentati alla Regione Puglia, senza sapere se potranno beneficiare o meno delle risorse FEASR, a detrimento di un comparto che rischia di vedere ridotta la propria competitività, se non adeguatamente supportato con i fondi stanziati nei Piani di Sviluppo Rurale.
Relativamente al gruppo di lavoro per la Commissione sperimentale prezzo del grano duro, Uci approva quanto il Ministero intende realizzare. Nel mentre, proseguirà il lavoro delle borse merci per la formulazione di un listino prezzi indicativo, sulla base di report, dati e schede di mercato. Alla fine di tale percorso (da definire, in termini di durata, da parte del Ministero), si formalizzerà lo strumento della Commissione unica nazionale (CUN) del grano duro prevista del Decreto Ministeriale.
“L’Uci auspica in tempi brevi la costituzione della CUN del grano duro, come già accaduto per il comparto suinicolo. In tal modo, si potrà garantire una maggiore trasparenza del processo di formazione del prezzo nei confronti dei produttori agricoli italiani che operano nella filiera grano duro. E’ nostro interesse lavorare per contribuire ad assicurare una giusta remunerazione agli agricoltori, con contratti di filiera efficaci, in un rapporto trasparente tra produttori agricoli e industria alimentare”, le parole del Presidente nazionale Mario Serpillo.