Una visione dell’agricoltura strettamente connessa al tessuto sociale. Coltivare la terra, ma anche fornire proposte concrete negli ambiti agricolo e rurale e disporsi come punto di ascolto per le esigenze della cittadinanza. Questi i principi ispiratori della cooperativa agricola “Coraggio”, attiva dal 2011, una delle realtà più note e apprezzate del settore primario nel Lazio.
“Coraggio” è un acronimo che sta per “Cooperativa Romana Agricoltura Giovani” e raccoglie diverse esperienze e figure professionali (agronomi, braccianti, architetti, cuochi, operatori sociali, manovali specializzati) per inserirsi in una prospettiva lavorativa originale nel contesto della crisi del lavoro. Competenze variegate che permettono non solo di coltivare terreni e raccogliere produzioni biologiche, ma anche di offrire consulenze e progettazioni in tale ambito, corsi, fattorie didattiche, divulgazione di buone pratiche in ambito alimentare, ma anche artigianale.
“Ci proponiamo come responsabili gestori di aree verdi ad uso agricolo, nella volontà di trovare uno sbocco concreto e dare una cornice alle nostre capacità: la gestione di un fondo rurale raccoglierebbe l’idea di un centro agricolo multifunzionale fruibile dai cittadini e garante di reddito e servizi – spiegano in cooperativa. “La nostre formazioni si sono amalgamate infatti attraverso la battaglia ‘Terre pubbliche ai nuovi agricoltori”, gruppi di giovani contadini o aspiranti tali, cooperative agricole storiche nate da occupazioni di spazi pubblici a Roma durante gli anni Settanta, realtà associative rappresentative della categoria agricola, organizzazioni sindacali e associazioni ambientaliste, si sono riunite per richiedere l’utilizzo di terra incolta per l’insediamento di attività agricole condotte da giovani agricoltori”.
La cooperativa avvia presto un’attività di ristorazione, un parco avventura ed un percorso ciclopedonale nel verde. Ed ancora ippoterapia e corsi di formazione.
UNA STORIA DI PARTECIPAZIONE – La cooperativa “Coraggio”, formata da una quindicina di giovani, è nata soprattutto intorno al problema dell’accesso alla terra pubblica per i giovani agricoltori che non hanno possibilità di acquistarla. Un tema fortemente divulgato nell’ambito romano, comunicando e stimolando tutte le forze sociali, dai cittadini alle istituzioni, a prendere coscienza del valore che per tutti quanti l’agricoltura incarna in una città come Roma. la città dell’Agro romano, ma anche la città del cemento inarrestabile.
Nell’inverno 2011 la cooperativa individua in Borghetto San Carlo, un’area di 22 ettari di agro romano situati all'interno della città, sulla Cassia, un esempio dello spreco agricolo su Roma. Da lì un braccio di ferro con i soliti poteri dell’edilizia, pronti a mettere le mani su un territorio fertile e con millenaria vocazione agricola. Ma la cooperativa ha la meglio e i progetti iniziali possono diventare realtà.
Analoga la storia dei 200 ettari di Tormarancia, altro terreno pubblico al centro di Roma.
A questo impegno di sensibilizzazione sul tema della terra, si sono affiancate le iniziative di coinvolgimento popolare, come la Festa dell’Asino nel dicembre 2011 o i laboratori per i bambini. Del 2012 è il primo forno in terra cruda e il seminario "Coltiva il tuo futuro", opportunità per avvicinarsi al mondo dell'agricoltura in modo sostenibile, che sarà replicato negli anni a seguire. Grazie a questa iniziativa, in base ad alcune caratteristiche dei partecipanti, come l'età, il genere e lo stato di disoccupazione, numerosi iscritti ai seminari vengono selezionati per svolgere stage retribuiti di cinque o di dieci giorni. Alcuni di loro hanno poi proseguito la loro esperienza nell’agricoltura. Si è persino costituito un gruppo che ha poi partecipato ad un bando dell'Arsial per l'assegnazione delle terre, vincendolo. Adesso operano a Tarquinia.
Non manca mai l’impegno sociale: un presidio al Foro Boario, antico luogo dove viveva il mercato dell'allevamento, vicino al Campidoglio, un sit-in sotto il ministero delle Politiche agricole e un altro all’Arsial contro la vendita del patrimonio pubblico, la collaborazione con l’associazione “daSud” contro il malaffare sui terreni pubblici fino all’incontro con il governatore della Regione Lazio, Zingaretti, il 5 maggio 2014 invitandolo a non rendersi complice di una proposta di legge che cancella la tutela di tutti i terreni a vocazione agricola di proprietà regionale e che svilisce i beni comuni rispolverando la vecchia idea per cui ripianare il bilancio si traduce nella svendita delle risorse pubbliche.
La cooperativa, per la sua attività, ha ottenuto il premio “Real Food Herpes” di Navdanya International.
UN’IDEA ATTUALE – “In sintesi la nostra idea di base – spiega Giacomo Lepri, presidente della cooperativa “Coraggio” – è di puntare su un'agricoltura multifunzionale in grado di presentare un'offerta ludico formativa alla cittadinanza. Le terre pubbliche non sono soltanto in grado di produrre derrate alimentari e reddito, ma anche servizi ad una città come Roma”.
Approva Marta Le onori, assessore alle Attività produttive ed all’innovazione della Capitale: “I numeri che riguardano la nostra città sono importanti: abbiamo 2.600 aziende agricole e 129 mercati rionali, inoltre ci sono i farmer's market ed i gruppi di acquisto solidale. Insomma in città oltre ad attività economiche fiorenti, ci sono un gran numero di cittadini che orbitano attorno al mondo dell'agricoltura. Importanti, inoltre, le esperienze delle mense a chilometri zero già attivate nel III Municipio e presto pronte a partire anche nel IX”.
La cooperativa ha sede a Roma, nel quartiere Pigneto (via Gentile da Mogliano 168).