La riforma della Pac è ancora lontana ma le schermaglie hanno inizio. L'Italia e altri sei Paesi si schierano contro il meccanismo di convergenza degli aiuti diretti Pac. In un documento tecnico del 30 aprile inviato alla Commissione, Italia, Belgio, Cipro, Danimarca, Grecia, Paesi Bassi e Slovenia prendono posizione comune contro «qualsiasi ulteriore convergenza esterna» nel processo di revisione della politica agricola comune.
Nel mirino c'è il meccanismo, avviato con la riforma del 2013 e riproposto nella bozza di budget 2021-2027, che abbassa l'aiuto agli agricoltori nei Paesi fondatori dell'Ue per aumentarlo nei nuovi Stati membri verso una media Ue. Una media astratta, che – si legge nel documento – non tiene conto a sufficienza della differenza tra costi di produzione e delle condizioni socio-economiche tra i diversi Paesi.
Lo scontro tra i più accesi sostenitori della convergenza (le tre repubbliche baltiche, Polonia e Slovacchia) da un lato e Italia e gli altri sei Paesi dall'altro si era visto anche nel Consiglio agricoltura del 19 marzo scorso, quando i primi non votarono il documento sul futuro della Pac della presidenza proprio per la mancanza di un riferimento esplicito alla «piena convergenza».