La riforma europea del settore biologico dovrà attendere ancora. La presidenza di turno di Malta, era decisa a portare il dossier-bio fino in fondo ma nell’ultimo tentativo di mediare tra le istanze sostenute dai diversi Paesi, la trattativa si è bloccata al punto che è stata cancellata la seduta del Parlamento Europeo sull’argomento programmata per mercoledì 31.
Secondo ‘EU Observer’ la causa principale dei falliti tentativi di riforma, che si protraggono dal 2014, sono i diversi interessi economici in campo lungo la catena del biologico, dai produttori agricoli fino ai supermercati, per passare dagli enti certificatori, interessi che si riflettono in una ‘regolamentazione complessa’.
Le nuove regole previste per le sementi, ad esempio, impattano sugli interessi del più importante gruppo di pressione agricolo di Bruxelles, il Copa-Cogeca. C’è poi il nodo delle produzioni in serra, che in Svezia e Finlandia sono le uniche possibili per ovvie ragioni climatiche. E soprattutto è arduo raggiungere un compromesso tra flessibilità e rigidità sui controlli per i residui dei fitofarmaci e sui prodotti.
La settimana scorsa sia il ministro dell’Agricoltura di Malta Roderick Galdes sia il commissario all’Agricoltura dell’Unione, Phil Hogan, avevano manifestato ottimismo sull’andamento della trattativa. ‘I tempi sono stretti ma un testo di compromesso sarà negoziato nel ‘trilogo’ tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea’ aveva dichiarato Galdes.
E Hogan era andato anche oltre: ‘Sul progetto di revisione della normativa sul biologico in Europa c’è un accordo al 95%, il 5% restante è un po’ difficile’.