“Bollicine” venete, taralli pugliesi, salumi emiliani, latte piemontese, yogurt altoatesini, vini siciliani, mozzarelle campane e pasta molisana: si fa sempre più ricco e consistente il “menù regionale” acquistabile negli ipermercati e nei supermercati italiani. Un fenomeno confermato dall’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, che ha trovato l’indicazione della regione di provenienza sul 10,8% dei 76.290 prodotti alimentari del suo paniere. Complessivamente si tratta di un carrello della spesa che sviluppa oltre 2,34 miliardi di euro di vendite e che in un anno è cresciuto di +2,6% (soprattutto grazie all’aumento dell’offerta), contribuendo per l’8,0% al giro d’affari totale del mondo food analizzato.
Dall’overview sulle 18 regioni rilevate dall’Osservatorio Immagino emerge che la maggior parte dei panieri regionali ha chiuso l’anno con vendite in crescita, anche a due cifre, a riprova del momento positivo di questo fenomeno e dell’interesse sia dei consumatori che delle aziende alimentari per i prodotti legati alle tradizioni e alle peculiarità dei diversi territori italiani. Le regioni con la maggior crescita annua, in termini di vendite, sono state:
Veneto, Sicilia, Puglia, Calabria, Molise, Marche, Liguria. Bene anche: Trentino-Alto Adige, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Campania Friuli-Venezia Giulia.
Bilancio negativo, invece, per Sardegna, Umbria, Lazio e Abruzzo, che hanno accusato un calo delle vendite dei prodotti su cui sono segnalate in etichetta.
L’aggiornamento della “classifica” delle regioni nel carrello della spesa, realizzata grazie alle rilevazioni condotte dall’Osservatorio Immagino in termini di numero di prodotti a scaffale e relativo valore delle vendite in supermercati e ipermercati, conferma la leadership del Trentino-Alto Adige. Come nelle precedenti classifiche, questa regione resta al primo posto sia per numero di prodotti sia per giro d’affari (rispettivamente 1,3% e 1,2% del mondo alimentare analizzato), e in 12 mesi ha aumentato di +2,4% le vendite, sostenute dalla crescita di yogurt funzionali e magri, affettati e vegetali conservati. Sul podio, a pari merito per valore di vendita (0,9% del paniere food), anche il Piemonte (con sell-out in crescita di +3,1%), segnalato sulle confezioni dell’1,3% dei prodotti alimentari (soprattutto vini, formaggi freschi, acqua e latte), e l’Emilia-Romagna (+1,3%), presente in particolare sulle etichette di vini, salumi, succhi e merendine (1,0% del totale food).
Ma a registrare il miglior trend assoluto dell’anno è il Molise, che ha una presenza contenuta (0,1% dei prodotti e 0,2% del giro d’affari totale del paniere alimentare Immagino) e che ha visto volare di +28,4% in un anno il sell-out dei prodotti su cui è stata segnalata in etichetta (pasta in particolare). Bene anche la Puglia, che ha registrato un aumento del giro d’affari a due cifre (+13,1%), e che è stata indicata sulle confezioni dello 0,7% dei prodotti rilevati, ai quali si deve lo 0,3% del venduto totale dell’alimentare di largo consumo. A determinare questo trend sono state mozzarelle, pasta e sottoli, che, insieme ai taralli, rappresentano anche i pilastri dell’offerta pugliese in termini di valore delle vendite. Ultimo gradino del podio dei trend di vendita per la Calabria che, segnalata perlopiù sulle confezioni di amari, surgelati vegetali e tonno, ha messo a segno un +8,7% del giro d’affari annuo.