Preoccupante balzo in avanti (+ 58%) nel 2018 circa le notizie di reato nel settore agroalimentare che si estendono ai principali comparti, dal biologico al vino, dall’olio all’ortofrutta, dalle conserve ai cereali. Emerge dai risultati operativi dei circa 25 mila controlli effettuati dall'Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) nei primi otto mesi dell’anno. Più di un italiano su cinque (17%) è stato vittima di frodi alimentari nel 2018 con l’acquisto di cibi fasulli, avariati e alterati ed effetti anche sulla salute.
Sotto accusa sono soprattutto i cibi low-cost dietro ai quali spesso si nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi. Le difficoltà economiche hanno costretto molti italiani a tagliare la spesa alimentare e a preferire l’acquisto di alimenti più economici, spesso prodotti a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute.
Maggiore tutela è stata opportunamente introdotta attraverso la previsione di più incisivi strumenti di indagine, l’estensione della sanzione a tutte le fasi che conducono alla commissione del reato, ma che non risultano attualmente punite, e la possibilità di applicare le misure cautelari personali quando sussiste il rischio di una continuazione delle attività criminali.
E poi, ulteriore ambito di intervento riguarda l’estensione della responsabilità amministrativa di enti, società e associazioni per i reati alimentari commessi dalle persone fisiche attraverso la disciplina di specifici modelli di organizzazione e gestione e la previsione di sanzioni pecuniarie ed accessorie, quali l’interdizione dall’esercizio dell’attività, la sospensione o la revoca di licenze o autorizzazioni.