Un luogo ritrovato, uno spazio innovativo dove fare la spesa, mangiare, scoprire le eccellenze del territorio, incontrarsi e assistere ad eventi e appuntamenti culturali, aperto tutti giorni dal mattino fino a tarda sera. Domani alle 10:30 riaprirà nel pieno centro storico di Ravenna il Mercato Coperto, il più grande e antico mercato alimentare cittadino. Dopo i lavori di recupero e trasformazione ed il nuovo allestimento, il grande edificio del 1922 di proprietà del Comune di Ravenna riapre i battenti.
Il Mercato Coperto di Ravenna è un edificio di stile classico dei primi del '900, riconosciuto come Mercato Storico e di interesse storico-artistico. Il progetto ha comportato investimenti per oltre 13 milioni di euro, ed ora potrà ospitare 7 nuovi chioschi, bar, pralineria, gelateria, cocktail bar, spazio eventi e cultura, libreria e temporary shop.
I lavori, partiti nel 2017, hanno portato alla luce importanti reperti archeologici, dato che il Mercato sorge in un’area vocata ai commerci fin dal V secolo, dove operava una delle più̀ antiche corporazioni di pescatori del mondo, la Casa Matha. Il suo simbolo, raffigurato anche nel logo del nuovo Mercato, è appunto la coppia di delfini, o pistrici, della Casa Matha: il grande gruppo scultoreo di pietra, simbolo di fortuna e ricchezza, è tornato, restaurato, all’ingresso. Il Mercato Coperto punta ora ad essere un vero centro di attrazione economica e sociale di livello europeo per i cittadini e i turisti di Ravenna, riqualificato con una particolare attenzione alla accessibilità ed alla sostenibilità. All’interno, è stato realizzato un primo piano, portando a circa 4.000 metri la superficie calpestabile, accessibile grazie a scale, scala mobile ed un ascensore.
Per gli arredi e l’allestimento sono stati scelti pezzi unici di antiquariato e modernariato che fanno rivivere il fascino delle epoche attraversate dal Mercato: dal tavolo ricavato da un’antica barca lagunare dei pescatori comacchiesi per la raccolta delle anguille, fino ai disegni originali di Benito Jacovitti, tra i maggiori fumettisti italiani del ‘900, i banchi Deco degli anni ’30, i manichini e i pupazzi in cartapesta autentici, degli anni ’50.