Il 2017 è stato difficile per l'agricoltura italiana, soprattutto per effetto delle sfavorevoli condizioni climatiche che hanno determinato perdite di produzione, in particolare nel comparto viti-vinicolo e frutticolo, e significative difficoltà nella programmazione delle immissioni di prodotto sul mercato.
L'andamento dei prezzi è riuscito a compensare la riduzione dei volumi produttivi, determinando un aumento del valore corrente della produzione e, grazie a incrementi più contenuti dei prezzi, un miglioramento della ragione di scambio del settore e il conseguente aumento del valore aggiunto prodotto.
In questo quadro generale, l'agricoltura del Mezzogiorno ha presentato una performance migliore di quella del Centro-Nord, soprattutto grazie all'andamento nel comparto olivicolo e all'aumento delle esportazioni agricole.Nel 2017 le esportazioni agroalimentari italiane hanno fatto registrare un nuovo record e la bilancia agroalimentare ha continuato a ridurre il saldo negativo, che si è più che dimezzato rispetto a dieci anni fa. Il contributo del Mezzogiorno a tale risultato rimane al di sotto delle reali potenzialità. Al di là delle punte di eccellenza e di una parte di agricoltura professionale che innova, l'agricoltura meridionale continua a soffrire per i problemi strutturali di sempre. Secondo lo studio Ismea, si tratta di problemi la cui soluzione richiede una visione sistemica.