Se, come si pensa, avremo un inverno molto freddo con parecchie gelate ciò sarà positivo per i radicchi veneti. Il gelo, infatti, è amico dei radicchi tardivi in quanto conferisce croccantezza, e gusto.
Le semine e i trapianti quest'anno sono stati superiori rispetto al 2014. I radicchi stanno maturando, il raccolto sarà molto interessante. Certo, da qui alla raccolta passa ancora un po’ di tempo e se il clima dovesse mettersi a fare le bizze la produzione ne risentirebbe, ma c’è ottimismo.
Il radicchio sta incontrando sempre più l'interesse da parte della quarta gamma. Si sta piazzando bene sui mercati il rosso precoce di Treviso, che anticipa l'arrivo del tardivo, che si potrà gustare con il marchio Igp soltanto a partire dalla seconda gelata, che quest'anno dovrebbe arrivare ben presto.
La produzione del tardivo Igp si annuncia sullo stabile: ne è stata trapiantata la stessa quantità dello scorso anno. Stanno un po' meno bene i radicchi tondi di Chioggia. Per la produzione autunnale- tardiva è stata esiziale la grandine di fine agosto che ne ha rovinato almeno il 50 per cento, tanto che si fatica a soddisfare la richiesta.
Il radicchio tondo è la varietà in assoluto più coltivata: in Italia si è sul milione e cento mila quintali, dei quali circa 600 mila sono prodotti nel Veneto. L'inverno promette bene anche per il semilungo tardivo di Verona, con una produzione che si prevede in crescita. Considerando le semine fatte, si potrebbe arrivare a un più 30 per cento. I produttori sperano di compensare le perdite che hanno subito con il precoce e con il medio radicchio veronese: una produzione 2015 dimezzata a causa del maltempo.
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