La stagione 2010/2011 è stata particolarmente positiva per il Radicchio Variegato di Castelfranco, che ha registrato un aumento del 38% della produzione certificata, guadagnandosi una buona posizione a conferma del crescente interesse, di produttori e consumatori, verso questo ortaggio, che da sempre attende con pazienza il suo momento di gloria, preceduto dal Radicchio Rosso di Treviso. Il periodo ha avvalorato inoltre l'importanza di quest'ultimo nella produzione trevigiana, seppure con una lieve inflessione (-6%) rispetto alla precedente a causa di problematiche tecniche, di confezionamento peraltro risolte in breve e non direttamente legate a una diminuzione del consumo.
"La trascurabile inflessione riscontrata quest'anno (stagione 2010/2011) nella produzione del Radicchio Rosso di Treviso“ afferma il presidente del Consorzio tutela Paolo Manzan "è un evento eccezionale dovuto a fattori tecnici inerenti esclusivamente alla metodologia di confezionamento del prodotto che, deve essere venduto integro e non sfuso. L'intervento degli ispettori di San Michele all'Adige ha fatto emergere una non conformità nel packaging del Radicchio Rosso in commercio motivo per cui le vendite hanno subito un momentaneo e brevissimo arresto, affinchè il problema, meramente tecnico, fosse risolto.
Quest'operazione di ispezione e revisione con conseguente influsso sull'andamento generale delle vendite del prodotto non va però interpretata in senso negativo ma va anzi intesa come un chiaro segnale di volontà del consumatore di disporre sulla tavola di produzioni agricole controllate e garantite in senso ampio poichè proprio la ricerca di prodotti che qualificati contraddistingue l'enogastronomia del territorio trevigiano e la tutela del consumatore. I soci del Consorzio, più d'un centinaio tra produttori e confezionatori, hanno distribuito sul mercato più di 535,72 tonnellate di Radicchio Rosso di Treviso e 262,51 di Variegato di Castelfranco (contro le 189,08 della stagione 2009/2010), per un totale di oltre 1.000 ettari di terreno Igp coltivato.
Si constata un interesse crescente verso il prodotto Igp, grazie alla ricettività di nuovi affiliati che hanno percepito le prospettive che un marchio di origine può offrire ai prodotti agricoli e alimentari di qualità: per quanto riguarda il Radicchio Rosso di Treviso i coltivatori sono attualmente 99 mentre il numero dei confezionatori è aumentato da 31 a 41. Rimane invariato invece il numero dei produttori di Radicchio Variegato di Castelfranco, 22 in totale, segno questo che dimostra la costanza dei consociati nel portare avanti la campagna di promozione di un ortaggio ancora di nicchia, ma che ha tutte le potenzialit per equipararsi alla cicoria rossa di Treviso, tuttora in prima linea.