Non è possibile che ogni anno gli agricoltori debbano fare blocchi stradali per rivendicare il diritto a lavorare in pace e mungere le mucche, facendo dell’ottimo latte Italiano. E’ dalla notte dei tempi che con le quote latte periodicamente Cristo viene inchiodato alla croce e sembra che nessuno riesca a toglierlo da quella croce.
Siamo alla farsa dopo anni di blocchi, dopo le 11.000 mucche nella stalla di Piazza Navona cui qualcuno ci ha guadagnato sicuramente, siamo ancora nel 2015 ai blocchi stradali che mettono in ginocchio oltre la zootecnia della nostra zona anche chi va al lavoro e non ha mucche da mungere.
Come andrà a finire questa sceneggiata? Non ci è dato saperlo, abbiamo chiesto lumi al Vice Presidente Nazionale di COPAGRI il Dott. Mario Serpillo che gentilmente ci ha detto: “ Secondo noi di COPAGRI, va bene il mantenimento del Fondo Latte, ma siamo lontani dalla soluzione della crisi, va benissimo la firma del decreto che sblocca 55 milioni di Euro a favore degli allevatori Italiani previsto dal piano straordinario per il settore lattiero, è il mantenimento di un impegno istituzionale apprezzabilissimo, soprattutto se pensiamo al momento drammatico che il comparto sta vivendo con decine di stalle chiuse, ma nello stesso tempo non possiamo affermare che tale dotazione di fondi possa in qualche modo essere una soluzione alla crisi del comparto Lattiero, che vedo ancora molto lontana.”
– Quindi Dott. Serpillo, da quel che capiamo Lei è molto scettico sulla soluzione immediata di questo grosso problema? – Risponde Serpillo: “ Certo, non sono ottimista, facciamo un analisi lucida e seria della realtà. Teniamo presente che con 45 cent di costi di produzione e 35 cent di ricavi per 110 milioni di quintali di latte, il settore lattiero dall’inizio del 2015 ha avuto una perdita di oltre un miliardo di Euro. Questo sistema perverso ha portato alla chiusura di molte, anzi troppe aziende. Sono cifre da collasso, con queste cifre si può dedurre che l’intero sistema produttivo lattiero, opera in grave perdita.”
– Quindi se non abbiamo capito male, guadagna più un imbottigliatore di Fanta che un contadino con un litro di latte e, con la grande fatica che fa tutti i giorni per 365 giorni all’ anno certamente non è una bella vita, ricordo ai lettori che molti dei nostri bravi Agricoltori non sono mai andati in ferie! – “Certo che si” – ci risponde Mario Serpillo e continua: “ I costi di produzione del comparto zootecnico restano altissimi, mentre i ricavi sono fermi a quelli del 1990. Serve rimboccarsi le maniche ed affrontare la questione alla radice, ci vogliono serie misure strutturali che siano in grado di dare un effettivo equilibrio alla filiera, a partire dal riconoscimento del ruolo fondamentale della produzione, ed una ridistribuzione del valore aggiunto che si può determinare a valle, effettivamente equo, fino ad una regolamentazione funzionale a gestire senza attendere che succedano dei traumi in qualsiasi crisi di mercato.”
– Quindi, Dott. Serpillo da quel che abbiamo potuto capire, questa crisi non sarà di breve soluzione e quindi i blocchi dei nostri agricoltori continueranno, perché facendo un riflessione seria sui dati da Lei espletati, questi poveri lavoratori non possono lavorare alla pari, o peggio ancora in perdita. In questi giorni ci sono i blocchi stradali a Corteolona alla ex Egidio Galbani e ad Ospedaletto Lodigiano presso la Logistica della Lactalis, società francese attuale proprietaria degli stabilimenti Galbani, cosa dice Lei che è uno dei massimi esponenti di COPAGRI a questi lavoratori agricoli? – “ Dico che sono molto vicino a questi lavoratori ed ai loro presidi permanenti, e porto a tutti loro attenzione e solidarietà con un senso di responsabilità riguardo ai costi di produzione del comparto zootecnico, rilevando d’altro canto come da parte delle Associazioni agricole presenti in COPAGRI, quale Unione Coltivatori Italiani che rappresento in qualità di Presidente Nazionale, esista una piattaforma agricola, capace di interagire e fare sistema sia con gli agricoltori associati, quanto con il mondo della distribuzione commerciale del prodotto agricolo, strumento questo di partenza per una concreta azione della ricerca di una soluzione del problema del mondo agricolo nel suo complesso, e non solo “rassegnazione” in attesa di qualche incentivo governativo, tampone del problema, questo anche per far sì che vi sia un rilancio all’interno del sistema paese e del sistema Europa, dove molte volte si decide del futuro della nostra agricoltura.”
– Ringrazio il Vice Presidente Nazionale di COPAGRI Dott. Mario Serpillo per averci dato un poco del Suo tempo cercando di spiegarci al meglio le problematiche del settore lattiero caseario, certo è che andare in un azienda agricola e vedere una stalla vuota è veramente deprimente, niente muggiti, niente mucche e niente rondini, si perché le rondini erano tutt’uno con le stalle e con le mucche. E’ un lento declino cui dovremmo dire basta, non ci può essere un azienda agricola senza animali, e nell’altra faccia della medaglia non si può lavorare senza guadagnare nulla, o alla pari. Vogliamo sperare che il Governo non abbia già condannato a morte l’ultimo pezzo della nostra agricoltura relegando le nostre campagne ad essere discariche di puzzolenti rifiuti speciali che si chiamano fanghi di depurazione.
Fulvio Curioni, coordinatore Lombardia dell'Unione Coltivatori Italiani