La Puglia fa appello alle energie migliori e individua una via da perseguire per fare fronte comune. Dopo la pandemia mondiale da Covid – 19, che ha di fatto paralizzato gli scambi commerciali per molti mesi, dopo la chiusura di alcuni mercati per via delle ostilità russo – ucraine ed il conseguente aumento dei costi produttivi e della logistica, ci si è trovati di fronte ad una situazione di difficile gestione. Alla crescita dell’import ortofrutticolo nel nostro Paese è poi corrisposta una riduzione dei margini delle imprese meno strutturate, fatto dovuto anche alla sempre più massiccia presenza di beni provenienti da aree in cui normative e controlli non sono stringenti come quelli che le aziende pugliesi devono sostenere.
La Puglia, forte dei suoi 90 mila ettari dedicati agli ortaggi e degli 80mila alla frutta, ha reagito a tutto ciò in maniera unitaria. Il documento di indirizzo della giunta “Strategia per lo sviluppo sostenibile della regione Puglia”, licenziato con la delibera 687 del 26 aprile 2021, ha individuato gli obiettivi e le strategie per le politiche di sviluppo nel rispetto della sostenibilità ambientale e dell’equità.
Si è deciso, dunque, di promuovere un’intesa finalizzata a concordare un livello di prezzo etico per i prodotti ortofrutticoli regionali, necessario a tutelare i lavoratori agricoli e quelli della filiera, e adatto ad assicurare la sicurezza della materia prima e la sostenibilità della filiera locale.
Ieri la delegazione Uci Puglia, capeggiata dal Presidente regionale Vito Giovanni Laterza, ha aderito al protocollo assieme ad altre organizzazioni di rappresentanza, alla regione Puglia stessa ed alle realtà operative nella grande distribuzione. Il territorio prima di tutto.
Le parti aderenti si sono così impegnate ad assicurare la massima collaborazione all’attività di impulso e coordinamento svolta dall’assessorato all’agricoltura.