Si è tenuto ieri presso il Mipaaf, richiesto a gran voce dai produttori e dalla filiera, un incontro preliminare con la finalità di verificare se fosse d’interesse del comparto la costituzione di un Tavolo nazionale della patata.
Si è trattato di un “incontro molto positivo, nel quale sono state evidenziate tutte le criticità, gli elementi di forza e debolezza della filiera. Da parte dei soggetti coinvolti c’è stata approvazione per la proposta”, le parole del sottosegretario Battistoni.
Durante l’incontro sono stati evidenziati, anche nell’intervento dell’Unione Coltivatori italiani, le difficoltà di un settore che è sempre stato considerato, a torto, come la cenerentola dell’ortofrutta; basti pensare che l’ultimo piano nazionale di settore risale al lontano 2012. Nome del tutto immeritata, in considerazione del fatto che tale comparto presenta un elevato grado di specializzazione rispetto a tanti altri.
Si è parlato di siccità, di elateridi, delle quotazioni di mercato troppo poco dignitose per la parte della produzione primaria con un occhio alla trasformazione. “Tra gli obiettivi fissati -ha sottolineato Battistoni- c’è quello di contrastare l’abbandono delle produzioni, rendendole più competitive e moderne”.
Il Tavolo, dunque, si farà e sarà prodromico alla redazione di un Piano Nazionale e diventerà la sede più opportuna per affrontare le problematiche che affliggono il comparto, dalla germogliazione, all’utilizzo di fitosanitari, alle normative europee, agli strumenti di innovazione disponibili. Ma, a livello locale, ci chiediamo quante OP potranno aderire da subito e quante saranno poi pronte per la nuova Ocm che stanzia risorse dedicate alla filiera nella prossima Pac. Occorre organizzarsi per farsi trovare pronti.