Il ministro Patuanelli è intervenuto a margine del Consiglio dei Ministri Ue, nel quale è emerso chiaramente che oggi è di fondamentale importanza che l’Europa riesca ad affrontare la crisi russo – ucraina in maniera unitaria e coesa, così come fatto per quanto riguarda l’emergenza pandemica.
La preoccupazione e la difficoltà maggiore dell’oggi è legata ai fattori della produzione. Il Crea ha prodotto un report che segnala un aumento dei costi della produzione per il settore agricolo che va da un minimo di 8mila euro all’anno ad un massimo di 38mila euro annui, dal che ne consegue l’impossibilità di garantire un reddito adeguato ai nostri produttori.
Ma il ministro ha poi elargito una buona notizia; “non vedo ancora segnali di criticità rispetto gli approvvigionamenti e bisogna anche dare un segnale di tranquillità ai cittadini, non staremo con gli scaffali vuoti”, le parole riferite all’agenzia Agricolae.
Naturalmente occorre fare i conti anche con la variabile tempo. “È chiaro che la durata di questa condizione così difficile è un tema, ci auguriamo tutti che la guerra finisca presto ma le ricadute commerciali saranno comunque più lunghe della fine del conflitto. Al momento però dobbiamo essere consapevoli che problemi di approvvigionamento legati alla quantità di beni ancora non ne abbiamo”, ha poi concluso.