Il modello attuale di agricoltura, industriale ed estensivo, alla base dei nostri sistemi alimentari è al in difficoltà, con gravi ripercussioni anche per la nostra salute. È questa la conclusione del rapporto Stato della biodiversità mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura che la Fao ha pubblicato illustrando prove preoccupanti rispetto al danno irreversibile e catastrofico sulla biodiversità del nostro pianeta, in particolare quella legata al cibo. Il rapporto denuncia, tra le altre cose, la riduzione nella diversità delle coltivazioni e delle razze da cui dipende la nostra alimentazione, la distruzione di habitat e terre destinate alle coltivazione e la gestione insostenibile delle risorse naturali.
Oggi la situazione sta cambiando, sembra che la gente sia più sensibile, ma forse ancora non ci si rende conto della gravità del problema. Il rapporto presenta una ricerca approfondita ed è il primo nel suo genere. Oggi ciascuno può giocare un ruolo per questa importante battaglia.
E’ il caso di promuovere e tutelare agricoltori e produttori che lavorano in armonia con l’ambiente e che sostengono tecniche favorevoli alla biodiversità locale. Non resta più molto tempo. Secondo lo studio, abbiamo 10 anni per invertire lo stato attuale delle cose o si rischia un collasso totale e irreversibile. E questo cambio di rotta si può innescare rinforzando le conoscenze e le tecnologie moderne con i saperi tradizionali, ridefinendo il nostro approccio all’agricoltura e alla produzione di cibo, ponendo la tutela della biodiversità e l’ecologia al centro delle agende politiche. A ogni livello, dalle piccole produzioni fino ai governi, è necessario adottare regolamenti – come ad esempio le politiche agricole comunitarie in Europa – che proteggano la biodiversità alimentare e agricola.