Si trasformerà in cantiere entro fine maggio e lancerà quindi la sua volata per il dopo Expo, il progetto Human Technopole 2040, presentato dal presidente del Consiglio, e dal Ministro delle Politiche agricole.
Un polo di alta ricerca sulle scienze della vita che vedrà in pole position anche Bologna, dove il dopo Expo prende già il nome di FICO per sostanziarsi in un grande progetto di educazione alimentare grazie alla Fabbrica Italiana Contadina in fase di allestimento nell’area del CAAB; alla presentazione di Human Technopole ha infatti partecipato il presidente CAAB Andrea Segrè, ideatore del parco tematico agroalimentare in corso di realizzazione negli spazi del mercato ortofrutticolo di Bologna ma anche presidente della Fondazione Edmund Mach di Trento, fortemente coinvolta nell’innovativo progetto per un polo internazionale di ricerca e tecnologia applicata dedicato alla longevità, agli stili di vita e all’alimentazione.
“Sono molto soddisfatto – ha spiegato il presidente Segrè – del lavoro che si sta portando avanti per Human Technopole Italy 2040, il progetto strategico del dopo Expo. Sarà la Fondazione Edmund Mach a coordinare a Milano il Centro Agro-Food and Nutrition Genomics e la città di Bologna avrà un ruolo attivo nelle due Outstation – due “filiali” di HT – che troveranno sede a San Michele all’Adige (TN), legate una alla ricerca sulla post-genomica, l’altra alla valutazione dell’impatto economico e sociale delle innovazioni in campo agricolo e alimentare”.
“Quest’ultima attività – ha proseguito Segrè – è strettamente legata alle competenze scientifiche. Credo davvero che questo progetto possa dare al Paese grandi prospettive di crescita e proprio per questo uno spazio dedicato è già previsto nell’ambito di FICO, la Fabbrica Italiana Contadina che offrirà alla città e al Paese un grande progetto di educazione alimentare.Sarà l’occasione per promuovere al meglio l’esperienza maturata nel settore della ricerca alimentare e nutrizionale, in particolare la componente “food for life” finalizzata allo sviluppo di nuovi sistemi agricoli sostenibili, di prodotti agricoli più sani e sicuri che richiedano meno input chimici”.