Saranno quattro quest'anno gli incontri dedicati alla letteratura di montagna organizzati dal Club alpino italiano (attraverso la rivista Montagne360, il Centro Operativo Editoriale, il Gruppo regionale Friuli Venezia Giulia e la Sezione locale) a Pordenonelegge.
All'edizione 2018 del festival del libro con gli autori (19-23 settembre) la montagna sarà raccontata in diverse delle sue molteplici declinazioni e sfaccettature: dall'arrampicata allo scialpinismo, dal vissuto quotidiano dei suoi abitanti alla funzione benefica che la vita nelle terre alte può svolgere in presenza di complicate situazioni familiari.
Si inizia venerdì 21 settembre allo Spazio Bcc Fvg (Viale Cossetti, 28, ore 15,30) con Maurizio Zanolla(alias Manolo) che presenterà il suo Eravamo Immortali (Rizzoli, 2018), attraverso il quale ripercorre gli anni, tra i Settanta e gli Ottanta, che l'hanno portato alla celebrità. Un libro che non elenca le salite o le vie più difficili di uno dei più grandi scalatori italiani e internazionali, ma che rappresenta l'affresco delle esperienze più significative, intense e toccanti di una vita vissuta alla ricerca dell'equilibrio.
Il giorno seguente (sabato 22, ore 15,30) in Piazzatta Ottoboni sarà il turno di Irene Borgna e del romanzo Il pastore di stambecchi. Storia di una vita fuori traccia (2018), quarta uscita della collana di narrativa "Passi", edita da Ponte alle Grazie e Cai. Il libro ha come protagonista Louis Oreiller,valdostano che ha trascorso i suoi 84 anni a Rhêmes Notre Dame e che ha consegnato le proprie parole alla Borgna, raccontandole la sua vita prima di cacciatore, contrabbandiere e manovale, poi di guardiaparco e guardiacaccia. Lavori, questi ultimi, che lo hanno trasformato in una sorta di signore delle cenge, facendogli provare qualcosa di molto simile all'amore.
Domenica 23 settembre, sempre in Piazzetta Ottoboni (ore 11), Giorgio Daidola farà immergere il pubblico nello scialpinismo con Ski spirit. Sciare oltre le piste (Alpine Studio, 2018), nel quale descrive il proprio mondo esplorato con gli sci ai piedi, dagli 8000 metri dello Shisha Pangma alle traversate del Karakorum, dello Hielo Continental, delle montagne del Libano e delle Alpi neozelandesi. Viaggi che rappresentano anche nuove forme di espressione e piacere di condividerle. L'autore accennerà anche al suo Sciatori di montagna. Dodici storie di chi ha fatto la storia dello scialpinismo (Mulatero, 2018), il primo libro in Italia dedicato agli antesignani di questa specialità, dei quali racconta la vita, le imprese e l'influenza su chi ha calzato gli scarponi dopo di loro.
Sempre domenica, alle ore 15,30 (Piazzetta Ottoboni), chiuderà Franco Faggiani con il suo La manutenzione dei sensi, dove racconta il rapporto tra un vedovo cinquantenne, Leonardo Guerrieri,dal passato brillante e un futuro alla deriva, e un ragazzino taciturno che ha in affido, Martino Rochard,il quale affronta in solitudine le proprie instabilità. Durante la scuola media a Martino viene diagnosticata la sindrome di Asperger. Guerrieri decide allora di lasciare Milano e traslocare in una grande casa, lontana e isolata, in mezzo ai boschi e ai prati delle Alpi piemontesi, e sarà proprio nel silenzio della montagna che il ragazzo troverà se stesso e il padre una nuova serenità.
Tutti gli incontri vedranno gli autori dialogare con il direttore di Montagne360 Luca Calzolari e il giornalista Roberto Mantovani. Per maggiori informazioni: www.pordenonelegge.it