Se è vero che colui dal quale ci si aspettava protezione, il commissario Phil Hogan, ha scritto di suo pugno che «La varietà di Pomodoro San Marzano menzionata nella denominazione composta in questione può essere coltivata fuori della zona geografica delimitata e non costituisce pertanto una prerogativa dei produttori italiani», vicenda sulla quale c’è stata una sollevazione generale in difesa del made in Italy con il conseguente spauracchio di vedere la produzione di San Marzano in Belgio, è altrettanto vero che la faccenda andrebbe spiegata un po’ meglio.
Ci pensa l’autorevole “Informatore Agrario”, che rivela come “la denominazione d'origine protetta (dop) «Pomodoro S. Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino» senza altra qualificazione, è riservata al pomodoro pelato ottenuto da piante delle varietà S. Marzano 2 e KIROS (ex Selezione Cirio 3)» si legge nell'articolo 2 del disciplinare. In altre parole, la denominazione di origine protetta copre il pelato – il prodotto trasformato – e non il frutto, la cui coltivazione non ha alcuna delimitazione geografica. E i prodotti «sotto accusa» in Belgio sono pomodori freschi. Quindi, almeno stavolta, l’indignazione sembra essere fuori luogo.