Nel 2018 l’export dei poli tecnologici del Lazio ha registrato una lieve frenata, chiudendo con un calo delle esportazioni pari a -2,4% rispetto al +16,8% registrato nel 2017. Nonostante la flessione percentuale, le esportazioni dei poli hi-tech laziali si sono comunque attestate ai massimi valori storici pari a 10,6 miliardi di euro, pari al 31% delle esportazioni dei poli tecnologici nazionali. A condizionare il dato regionale è stato principalmente l’andamento del polo farmaceutico che dopo un brillante 2017 (+23,9%) ha registrato un calo del 3,4%. Hanno chiuso l’anno in positivo invece l’ICT (+1,3%) e l’aerospazio (+4,7%).
Nonostante abbia chiuso l’anno con un calo del 3,4% in controtendenza con il dato nazionale (+4,7%), le esportazioni del polo farmaceutico laziale in termini assoluti sono state pari a quasi 9 miliardi di euro; il polo farmaceutico laziale si aggiudica così il primo posto in termini di valori esportati. Nel 2018 questo polo ha scontato un forte ridimensionamento delle vendite su due importanti mercati, quello belga e quello statunitense, ma resta comunque una realtà estremamente attiva e dinamica che gode di buona salute e che si conferma molto internazionalizzata, con rilevanti flussi di export su molteplici mercati esteri (Germania, Paesi Bassi ma anche Cina, Corea, Brasile e Russia). Nei primi mesi del 2019 sono stati fatti importanti investimenti da parte delle imprese del territorio volti sia a potenziare la produzione che a supporto delle attività innovative in un’ottica di processi 4.0. Dopo la battuta d’arresto del 2017 è tornato a crescere il polo ICT (+1,3%) che per valori esportati si aggiudica il secondo posto dopo il polo ICT di Milano. Ha chiuso in territorio positivo anche il polo aerospaziale dopo il rallentamento registrato nel 2017.
Nel 2018 le esportazioni hanno nuovamente superato il miliardo di euro trainate principalmente da Turchia, Regno Unito e Russia. Dal Monitor dei Poli Tecnologici del Lazio realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo emerge comunque che i poli hi-tech laziali si confermano tra le principali aree ad elevato contenuto tecnologico del Paese. Dati in crescita anche per i distretti tradizionali. Il distretto della ceramica di Civita Castellana registra un incremento del +2,6% con gli Stati Uniti primo mercato di sbocco ma ottimi rapporti commerciali anche nei confronti di Germania, Austria, Paesi Bassi, Francia e Spagna. Si tratta del sesto anno consecutivo con segno positivo ed il miglior risultato dal 2008. La ceramica “Made in Tuscia” è sempre più apprezzata nei contesti internazionali come dimostrano anche i numerosi premi riconosciuti ad alcune aziende del distretto. Crescita a doppia cifra (+10,3%) per il distretto ortofrutticolo dell’Agro-Pontino. La Germania continua ad attrarre quasi il 50% delle esportazioni, a seguire Francia e Stati Uniti. Nel 2018 il distretto ortofrutticolo dell’Agro-Pontino realizza la migliore performance a livello nazionale.
Pieluigi Monceri, Responsabile della Direzione Regionale Lazio, Sardegna e Sicilia: “Il 2018 conferma l’elevata internazionalizzazione dei poli tecnologici e dei distretti regionali della regione, testimoniando la qualità delle produzioni delle aziende laziali e la loro capacità di lavorare bene sui mercati internazionali. La nostra banca è a fianco delle aziende per supportarne spinta competitiva e continuità di crescita costruendo percorsi di partnership, non solo creditizia, e valorizzando l'iniziativa imprenditoriale grazie a una consulenza mirata e qualificata. Nel Lazio nel 2018 abbiamo erogato oltre un miliardo di euro alle PMI e stiamo ulteriormente investendo sulle stesse per sostenerne l'internazionalizzazione, grazie ad una rete estera costituita da banche controllate, filiali corporate e sedi di rappresentanza in circa 40 Paesi, ovvero su tutti i principali mercati