Alla fine ha prevalso il riguardo per la difficile situazione economica e sociale. In ottemperanza agli indirizzi della politica europea l'Italia aveva varato un pacchetto di norme per adottare la cd plastic tax, un onere da applicare sugli imballaggi in plastica, a partire dal prossimo 1° luglio.
Il provvediemento, atteso da tempo ed invocato un po' da tutti, aveva lo scopo evidente di ridurre l'impiego di materie plastiche nei settori produttivi. L'agroalimentare è uno di quelli che ne usa di più (alcune statistiche arrivano a dire che si trova nel 76% dei prodotti della spesa). La conseguenza più immediata consiste nella necessità di sostituire dette materie con altre, più ecosostenibili. la conseguenza secondaria prevede che, purtroppo, il costo di tutto questo debba essere supportato dai consumatori.
ma considerato il particolare momento, sociale, politico ed economico, l'Italia ha scelto di procrastinare l'entrata in vigore del provvedimento al 1° gennaio 2022. Ora sarebbe stato davvero troppo. La filiera agricola si è detta soddisfatta della decisione, i consumatori anche. Appuntamento rimandato, dunque.