Fondazione Pistoia Musei presenta Pistoia Novecento 1900-1945 il rinnovato percorso espositivo di Palazzo de’ Rossi curato da Annamaria Iacuzzi e Philip Rylands che apre al pubblico dal 18 aprile 2019 e resterà visibile fino al 19 aprile 2020. Il nuovo allestimento della collezione permanente di Fondazione Pistoia Musei vede esposte alcune delle opere più rappresentative del Novecento pistoiese acquisite dalla Fondazione Caript e affiancate a opere in comodato dalla collezione Intesa Sanpaolo.
Il riallestimento pensato da Iacuzzi e Rylands consente una lettura del panorama artistico pistoiese nel suo articolarsi di generazioni e momenti espositivi nell’arco del primo quarantennio del secolo: a dipinti, sculture e opere grafiche degli autori pistoiesi attivi tra il 1900 e il 1945 sono state affiancate opere di artisti non pistoiesi, il cui ruolo si è rivelato significativo per la circostanza culturale cittadina del periodo.
Nel percorso sono visibili, tra le altre, le opere dello scultore simbolista Andrea Lippi e quelle del pittore futurista Mario Nannini, spazzati via dalla prima guerra mondiale; quelle di Francesco Chiappelli, Alberto Caligiani, Giulio Innocenti fino ad arrivare alla Scuola pittorica pistoiese attiva tra le due guerre, di cui fecero parte il giovane Marino Marini assieme a Renzo Agostini, Pietro Bugiani, Alfiero Cappellini, Corrado Zanzotto, Umberto Mariotti, Egle Marini.
“Il nuovo allestimento Pistoia 1900-1945 – afferma Annamaria Iacuzzi – è un'occasione straordinaria che ci permette, attraverso le opere del patrimonio della Fondazione Pistoia Musei, che oggi assume su di sé il ruolo collezionistico che fu della Fondazione Caript e della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia (ora Intesa Sanpaolo), di cogliere a pieno l'esuberanza artistica cittadina in questo secolo. L'avvicendarsi delle generazioni degli artisti, a partire dal primo decennio del Novecento, mette in luce una città da sempre rivolta con attenzione al contemporaneo e impegnata nell'elaborazione di autonomi linguaggi creativi. Questo fa di Pistoia un esempio unico tra le città toscane dell'epoca: non intimorita dal ruolo predominante della vicina Firenze, essa fu luogo di continui fermenti culturali. Togliendoci da un'ottica provinciale, la lettura di queste esperienze all'interno del panorama più ampio dei contesti internazionali, mostra come Pistoia abbia spesso apportato un contributo di grande originalità a cui si affiancava una rivendicazione costante di una propria autonomia artistica e poetica”.
La collezione della Fondazione Caript che, al suo costituirsi nel 1992, prende avvio con l’acquisizione di una donazione di opere del pittore e scultore Corrado Zanzotto, si pone in linea di continuità con l’opera collezionistica della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia che lungo gli anni Ottanta aveva dato vita alla Collezione d’arte pistoiese moderna e contemporanea (ora confluita nella collezione Intesa Sanpaolo), ubicata all’interno del Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi. Queste collezioni avevano l’intenzione di valorizzare e salvaguardare l’arte del Novecento, secolo di grande pregio artistico con importanti riconoscimenti di carattere nazionale.
Con la nascita di Fondazione Pistoia Musei, Palazzo de’ Rossi diventa uno dei vertici del nuovo sistema museale, connotandosi come centro dedicato all’arte del Novecento pistoiese, punto di riferimento per la conoscenza delle varie generazioni artistiche che si sono succedute lungo il secolo scorso. Artisti di belle speranze e autentica motivazione poetica che, pur partendo da una piccola città divenuta provincia nel 1927, avevano l’ardimento di confrontarsi con i grandi nomi della storia dell’arte partecipando alle Biennali veneziane, alle Triennali milanesi e alle Quadriennali romane, a mostre in Italia e all’estero.
Foto: Mario Nannini, Rose 1917, (dettaglio). Courtesy Fondazione Pistoia Musei