Attività divulgative, corsi di formazione e una piattaforma online dedicata agli operatori della filiera del legno obbligati ad applicare la Due Diligence: è questa la ricetta di Conlegno, organismo di monitoraggio designato dall’UE per agevolare l’attuazione del Regolamento EUTR in Italia e contrastare la commercializzazione di legno illegale, causa di ingenti danni al patrimonio forestale mondiale e al settore economico ad esso collegato. A fornire una panoramica sull’applicazione dell’EUTR nei 31 Stati dell’Area Economica Europea (28 Stati UE, ai quali si sono volontariamente aggiunti Norvegia, Islanda e Liechtenstein) è l’ultimo rapporto dell’Environment World Conservation Monitoring Centre (WCMC) delle Nazioni Unite dal quale emerge che sono circa 20.000 gli importatori di legno e derivati in Italia. Una cifra particolarmente rilevante che qualifica la Penisola al secondo posto in Europa, preceduta solo dalla Germania, che ne conta 25 mila, e seguita dalla Francia, con 14 mila importatori, e che trova una certa corrispondenza nella distribuzione dei controlli effettivamente praticati dalle Autorità nazionali competenti per l’EUTR.
“Attualmente, circa 360 aziende italiane del settore del legno e della carta utilizzano gli strumenti di Due Diligencepredisposti da Conlegno – spiega Angelo Mariano, responsabile dell’area tecnica Legnok – Consci della particolare realtà nazionale e del grande lavoro che c’è ancora da fare per attuare pienamente la vigente normativa di contrasto al legno illegale, nel 2018 abbiamo realizzato diverse iniziative volte a migliorare l’efficacia dei servizi proposti e offerto un supporto continuo agli operatori sul corretto uso del nostro sistema di dovuta diligenza, approvato dalla Commissione europea nel 2013. Da allora abbiamo regolarmente aggiornato e migliorato il nostro strumento prioritario: il portale Legnokweb, che offre agli operatori consorziati un percorso guidato nel complesso mondo della Due Diligence”.
Secondo i dati del rapporto WCMC, da luglio a dicembre 2018 in Italia i Carabinieri forestali hanno controllato 755 operatori che commercializzano legno nazionale, numero particolarmente elevato e secondo soltanto a quello della Lituania, con l’applicazione di 11 sanzioni amministrative e l’inoltro di 9 comunicazioni di reato. Anche per i controlli sugli importatori di prodotti extra-comunitari, l’Italia si dimostra in prima linea con 159 operatori ispezionati, il quadruplo rispetto al periodo giugno-novembre dell’anno precedente; meglio del Bel Paese solo la Romania con 177 importatori controllati, seguono invece la Germania con 105 e la Polonia che si ferma a 41. Su questo fronte sono 62 gli operatori italiani risultati sprovvisti di un appropriato sistema di Due Diligence e sottoposti a ben 87 sanzioni amministrative, nonché ad un procedimento di natura penale. Particolare attenzione, infine, anche per i commercianti che distribuiscono legno nazionale; su 42 controlli, infatti, 33 sono risultati sprovvisti di un adeguato sistema di tracciabilità.
Il regime sanzionatorio nazionale prevede fino a 1 milione di euro per le inadempienze riscontrate in materia di Due Diligence e sanzioni penali quali l’ammenda fino a 50 mila euro con possibilità di procedere al sequestro e l’arresto fino a un anno per chi commercializza legno illegale. Tali misure sanzionatorie risultano in linea con quelle vigenti in altri Stati membri, contraddistinti da un significativo mercato di legno e derivati, quali Regno Unito e Germania.