L’offerta europea di pesche, percoche e nettarine è stimata, per questo 2023, in circa 3,4 milioni di tonnellate, in aumento del 14% rispetto ai 3 milioni di tonnellate del 2022 (dati Europech 2023). La produzione europea di quest’anno appare comunque leggermente deficitaria rispetto al dato medio del quinquennio 2017-2021.
Situazione produttiva in Italia
Ma a livello nazionale la musica cambia, e parecchio. Le stime diffuse dal Centro Servizi Ortofrutticoli (CSO) indicano per l’Italia un’offerta 2023 valutata in circa 900 mila tonnellate, con una flessione di circa il 10% su base annua e di circa il 30% rispetto ai dati medi dell’ultimo quinquennio. L’offerta è composta da circa 500mila tonnellate di pesche e percoche e da circa 400mila tonnellate di nettarine.
Le dinamiche dei prezzi
La prima parte dell’attuale campagna commerciale di pesche e nettarine è stata caratterizzata da un’offerta limitata e da prezzi all’origine – ossia al cancello dell’azienda agricola – che si sono attestati su livelli superiori sia al 2022 sia al prezzo medio del triennio 2020-2022. Si è risentito dell’alluvione in Romagna, principale areale di produzione nazionale e alla minore produzione ha corrisposto un aumento dei prezzi.
A causa della minore produzione, si è risposto alla domanda di prodotto con un aumento delle importazioni. Quest’anno i flussi di prodotto in entrata nel nostro Paese sono in aumento e sono stimati in circa 100 milioni di kg, quantitativo in linea con il dato medio dell’ultimo quinquennio. Di contro i quantitativi esportati dovrebbero subire un brusco calo rispetto al 2022 e attestarsi su livelli ben inferiori ai 125 milioni di kg, dato medio del periodo 2018-2022.
L’andamento degli acquisti domestici
Tra gennaio e giugno 2023, le vendite al dettaglio di pesche e nettarine confezionate, nei punti vendita della Distribuzione Moderna, mostrano un forte calo in termini di quantità, -10% rispetto al 2022 e -5% rispetto al 2021. L’aumento del prezzo medio al dettaglio, +11% rispetto al 2022, ha permesso alla spesa di restare sostanzialmente invariata (-0,9%).
Il prosieguo della campagna 2023 dovrebbe portare ad una normalizzazione rispetto a quanto osservato nella prima fase della campagna commerciale, sia in termini di regolarizzazione dei volumi offerti e scambiati, sia in termini di raffreddamento dei prezzi. Le previsioni relative al saldo della bilancia commerciale di pesche e nettarine non sono rosee, in quanto il contesto produttivo europeo- caratterizzato da una buona offerta di prodotto spagnolo – non lascia all’Italia molti sbocchi sui mercati europei tradizionali.