Calo produttivo del 50% rispetto al 2018 e una percentuale di prodotto commercializzabile assalita da cimice asiatica e alternarla. Parliamo delle pere, produzione in grande difficoltà. Il settore da un lato chiede aiuti economici per le imprese agricole, dall'altro crede nella ricerca.
Già nelle previsioni di inizio luglio si era delineata una situazione produttiva fortemente deficitaria stimata in 511.000 tonnellate, livello dovuto ad un andamento climatico negativo e a problemi di impollinazione.
Oggi si può ipotizzare, a livello nazionale, un’offerta di circa 365.000 tonnellate, contro le 730.000 del 2018 e le 934.000 tonnellate del 2011, ultimo anno di produzione piena. In particolare, in Emilia-Romagna la produzione 2019 oggi è stimata su circa 243.000 tonnellate, contro le 357.000 ipotizzate a luglio, già altamente deficitarie rispetto al potenziale della regione.
Cimice asiatica e alternaria sono due fattori gravissimi che non hanno comportato solo una riduzione dei quantitativi ma sono andati ad influire negativamente, e ancor più pesantemente, sulla quota di prodotto adatto alla commercializzazione del fresco.
Rispetto ad un’annata normale infatti, nella quale il prodotto commercializzabile è quasi il 70% del totale, oggi questa percentuale scende mediamente sul 55% del totale.
Le aziende chiedono a gran voce sostegno economico e incentivi nella ricerca.