Nel 2014 il Pecorino Toscano dop ha vendute oltre 1 milione di forme per un fatturato totale di oltre 21 milioni di euro, di cui 3 derivati da Export. Nonostante ciò non dimentica la priorità che accomuna tutti i settori dell'agroalimentare italiano, la contraffazione alimentare, che lede sia i produttori che i consumatori.
Per questo il Consorzio del Pecorino Toscano DOP chiede al Governo italiano e al Parlamento europeo di ripristinare l’obbligo di indicazione in etichetta dello stabilimento produttivo (Paese, città, via e numero civico) e dell’origine della materia prima.
Garantire informazioni trasparenti sul valore delle DOP e delle IGP. Per tutelare le produzioni di qualità c’è bisogno che l’Italia e l’Europa, questo il messaggio del Consorzio, investano di più per informare i consumatori finali sul valore delle certificazioni DOP e IGP. La tutela DOP è un’esclusiva di produzioni legate a filo doppio con il territorio di origine e le persone che partecipano ad ogni fase della filiera produttiva: dall’allevamento del bestiame fino alla tavola del consumatore. Nel caso del Pecorino Toscano significa che solo il formaggio prodotto, stagionato, confezionato e distribuito secondo le norme contenute nel Disciplinare di produzione è DOP e garantisce al consumatore eccellenza delle materia prime e dei procedimenti di produzione.
Far conoscere il Pecorino Toscano DOP ai consumatori di ‘domani’. Il Consorzio del Pecorino Toscano DOP sta organizzando in tutta la Toscana incontri nelle scuole per far conoscere ai più giovani le proprietà e le caratteristiche del prodotto. Un’iniziativa che coinvolgerà complessivamente circa 1.000 alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado diffuse in tutta la Regione.
Migliorare la qualità del Pecorino Toscano DOP attraverso la ricerca scientifica. Oltre a questa attività di promozione, il Consorzio sta lavorando da anni con enti di ricerca e università, a partire dal Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro – ambientali dell’Università degli Studi di Pisa, per migliorare la qualità del prodotto e introdurre nei processi di produzione innovazioni tecnologiche e scientifiche. L’Università di Pisa ha seguito diversi progetti con il Consorzio che hanno riguardato sia aspetti di miglioramento della qualità della materia prima, attraverso il trasferimento di innovazioni relative alle tecniche di allevamento e di alimentazione delle pecore, sia lo studio della qualità del Pecorino, soprattutto dal punto di vista nutrizionale.