Nel 2021 in Italia il parco circolante di autovetture è diminuito dello 0,04% rispetto al 2020. Si tratta di una diminuzione molto contenuta, pari a poche decine di migliaia di unità su un totale che sfiora i quaranta milioni, ma al tempo stesso piuttosto significativa. Questo dato, elaborato dall'Osservatorio Autopromotec sulla base dei dati Aci, testimonia infatti come nel 2021 le radiazioni di auto siano state maggiori rispetto alle nuove immatricolazioni, causando così una diminuzione anche nel parco circolante.
L'ultima volta in cui si era riscontrata questa tendenza è stato nel 2012-2013: anche in quel caso, a causa della crisi economica, il livello di immatricolazioni era stato inferiore rispetto a quello delle radiazioni. A partire dal 2014, però, il parco circolante aveva ripreso a crescere. Le prospettive relative all'andamento del mercato automobilistico nel nostro Paese non lasciano grandi
speranze per un aumento sostanziale delle immatricolazioni nel 2022, a causa dell'incertezza economica, degli effetti della crisi dei microchip e della mancanza di incentivi che favoriscano l'acquisto di auto nuove (anche se da questo punto di vista qualcosa sembra si stia muovendo).
L'elaborazione dell'Osservatorio Autopromotec include un approfondimento sulle alimentazioni delle auto che compongono il parco circolante, da cui emerge che, a fronte di una diminuzione delle auto alimentate in maniera tradizionale, vi è stato un aumento delle ibride e delle elettriche. Tale aumento però non ha compensato in toto la perdita delle immatricolazioni registrata dalle auto tradizionali.
Di particolare interesse anche l'analisi dei cambiamenti in atto nel parco circolante di autovetture per ciò che riguarda la composizione percentuale sulla base delle motorizzazioni. A fronte di una diminuzione di benzina (che passa dal 45,5% al 45,1% sul totale), diesel (dal 43,8 al 42,8%) e metano (dal 2,5% al 2,4%), aumenta la quota delle auto a GPL (dal 6,7% al 6,8%), ma soprattutto quella delle elettriche (dallo 0,1% allo 0,3% sul totale) e delle auto ibride e PHEV, che passa dall'1,4% al 2,6% sul totale.