Il riconoscimento della Dop “oliva Taggiasca” sembra ormai definitivamente tramontato a distanza di un anno dalla presentazione della richiesta di riconoscimento da parte del Comitato promotore al Ministero per le politiche agricole.
Il motivo era stato già previsto al momento della contestata presentazione della richiesta di riconoscimento, ma la richiesta stessa era stata ugualmente formulata. Il Ministero ha appena concluso la sua istruttoria comunicando la chiusura del procedimento con esito negativo; il motivo è previsto esplicitamente dalla regolamentazione comunitaria in materia di riconoscimento delle denominazioni geografiche protette, cioè Taggiasca è un nome varietale che non può essere utilizzato quale denominazione di origine protetta.
Nella sua nota indirizzata al Comitato promotore il Ministero precisa che “… le osservazioni e le integrazioni trasmesse non consentono il superamento dei rilievi formulati da questo Ufficio da ultimo con le note n. 12670 del 22.02.2018 e n.0001057 del 05/01/2018 relativamente alla domanda di riconoscimento della denominazione “Taggiasca” come Dop”.
E: “… la mancata rimozione delle cause sulle quali si fondano i rilievi costituisce elemento ostativo al proseguimento dell’istruttoria, e pertanto si comunica la chiusura del procedimento concernente l’istanza di riconoscimento della Dop “Taggiasca”.
Questa motivazione, d’altra parte era ben conosciuta sin dal momento della formulazione della richiesta in quanto vi erano stati tentativi di aggirare la prescrizione regolamentare. Il Comitato Dop Taggiasca propose inizialmente di cambiare il nome della varietà in Giuggiolina, proposta di modifica del nome che portò molti produttori a riunirsi in un Comitato Salva Taggiasca. Seguirono mesi di conflittualità, fino alla decisione di presentare, comunque, da parte del Comitato Dop Taggiasca, la richiesta di riconoscimento Dop al Ministero per la denominazione Taggiasca.
Dopo il fallimento di questo tentativo è stata presentata a maggio 2017 al ministero delle Politiche agricole una richiesta che è ancora pendente, di sostituzione del nome varietale, da Taggiasca in Gentile.
La chiusura del procedimento istruttorio sulla richiesta di riconoscimento della Dop Taggiasca è invece, un chiaro segnale che la partita deve ormai ritenersi chiusa anche perché la varietà di olive Taggiasca è ormai presente in molte zone d’Italia e quindi non può essere appannaggio esclusivo di una Denominazione d’origine protetta.