Dopo la pessima annata del 2018, con i raccolti più che dimezzati a causa del maltempo, la produzione di olio italiano, nel 2019, cresce. Le prime stime Ismea indicano una produzione di 321 mila tonnellate in aumento dell'84% sullo scorso anno. Tuttavia, il 2019 vede un’Italia divisa in due: da una parte aumenti cospicui al Sud, dall'altra una riduzione piuttosto pesante al Centro-Nord.
La ripresa produttiva parte essenzialmente dalla Puglia, che rappresenta allo stesso tempo la regione più significativa in termini di volumi ma anche quella più penalizzata nella scorsa campagna. Nella regione, la produzione è stimata in crescita del 165% con un quantitativo che dovrebbe sfiorare le 194 mila tonnellate. Anche in Calabria e in Sicilia, rispettivamente seconda e terza per ordine di importanza in termini quantitativi, la produzione dovrebbe registrare un incremento che oscilla tra il 188% della Calabria e il 41% della Sicilia.
In recupero la produzione anche nelle altre Regioni meridionali, mentre al Centro Nord, si prospetta un'annata in decisa controtendenza rispetto alla media nazionale. A incidere negativamente sui raccolti sia la naturale alternanza sia le cattive condizioni climatiche che hanno accompagnato quasi tutte le fasi di sviluppo dell'olivo. Il risultato è che Toscana e Umbria sembrano limitare le perdite intorno al 30% mentre salendo più a Nord le riduzioni si fanno molto più pesanti, come il meno 60% in Liguria e il meno 80% in Veneto e Lombardia.