Via libera finale del Consiglio dell’Unione europea alle regole che ora consentono agli Stati membri di scegliere se limitare o vietare la coltivazione di Organismi Geneticamente Modificati (OGM) sul proprio territorio nazionale.
La normativa UE dovrebbe entrare in vigore già a marzo, a distanza di 20 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista a breve. Le nuove regole europee "daranno agli Stati membri la libertà di scelta: possono decidere se vogliono che colture geneticamente modificate vengano coltivate sul proprio territorio oppure no", ha detto Janis Duklavs, il ministro dell'agricoltura della Lettonia, Stato presidente di turno del Consiglio UE. Secondo Duklas si tratta di una legge "in linea con il principio di sussidiarietà e che rispetta i cittadini".
Grazie alla nuova normativa un singolo Paese può adesso chiedere di limitare o vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio sia durante la procedura di autorizzazione, sia dopo che questa sia stata concessa, sulla base di motivazioni "legate a obiettivi di politiche ambientali o agricole, oppure alla pianificazione urbana e del Paese, uso del suolo, impatto socio-economico, politiche pubbliche o di co-esistenza".
Ciò non toglie che gli Stati membri possano anche rivedere la propria decisione e richiedere che il proprio territorio o parti di questo entrino a far parte dell'ambito di applicazione dell'autorizzazione di un OGM.
Con le vecchie regole invece i Paesi potevano limitare o vietare temporaneamente l'uso di un OGM solo in caso di emergenza o se in possesso di "nuove prove" relative al rischio di questo organismo geneticamente modificato per la salute umana o per l'ambiente. La nuova normativa prevede inoltre che gli Stati membri nei quali gli OGM sono coltivati debbano preoccuparsi anche di evitare contaminazioni dei terreni dei vicini dove gli stessi OGM sono vietati.
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