L’Ocm vino 2018, che sarebbe dovuta partire sin dalla scorsa primavera con la predisposizione dei bandi di gara nazionali e regionali, rischia di essere un clamoroso insuccesso per quanto riguarda la promozione.
Il decreto ministeriale per la campagna di promozione è stato approvato solo venerdì scorso, e non ad aprile come accadeva in passato, per via del fatto che sono ancora in corso parecchi contenziosi sull’Ocm 2017. Un primo spunto di risoluzione potrebbe giungere dalle sentenze che il Tar dovrebbe emanare a breve per dirimere alcuni nodi.
Il ministero Martina aveva, peraltro, preparato una bozza di decreto che non è stata condivisa dalle organizzazioni professionali né dalla Conferenza Stato Regioni.
A questo punto Martina, nell’intento di non compromettere l’attuazione dell’Ocm vino promozione per il 2018, ha chiesto al Consiglio dei Ministri di procedere all’approvazione motivata del decreto anche in assenza del parere della Conferenza Stato Regione. Ciò è avvenuto nella riunione del Consiglio dei ministri di venerdì 28 luglio.
Incertezze e tempi stretti – Gli operatori devono così predisporre i programmi per il 2018 avendo sul collo la spada di Damocle di una non improbabile decadenza del decreto ministeriale per effetto delle prossime sentenze del Tar Lazio o di qualche altrettanto probabile ricorso contro il decreto stesso e le graduatorie che ne dovessero scaturire. E Bruxelles non sta a guardare; la Commissione ha già chiesto spiegazioni all’Italia sulla bozza di decreto che era circolata, facendo rilevare l’incongruità di alcune norme con quelle dei regolamenti comunitari. La segnalazione comunitaria potrebbe anche ritardare la pubblicazione del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri per consentire ai servizi tecnici del Ministero di apportare al decreto stesso almeno alcune delle principali correzioni richieste da Bruxelles
Cosa prevede il decreto – Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri indica che sono ammissibili le seguenti azioni di comunicazione e promozione da attuare in uno o più Paesi terzi:
- azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità;
- partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale;
- campagne di informazione, in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica vigenti nell’Unione;
- studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione.
- La promozione potrà riguardare:
- vini a denominazione di origine protetta;
- vini ad indicazione geografica protetta;
- vini spumanti di qualità;
- vini spumanti di qualità aromatici;
- vini con l’indicazione della varietà.
- L’importo del sostegno a valere sui fondi europei è pari al massimo al 50% delle spese sostenute per svolgere le azioni promozionali. Questo sostegno europeo può essere integrato con fondi nazionali o regionali.
L’Ocm vino 2018 – 140 milioni di euro per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, 101,9 per la Promozione nei Paesi esteri, 45 milioni per gli investimenti, 20 per la distillazione dei sottoprodotti, 20 per le assicurazioni del raccolto, 10 per la vendemmia verde: ecco come saranno ripartiti i 336, 997 milioni di euro a disposizione dell’Italia per la campagna 2017-2018 dell’Ocm Vino, come stabilito dal decreto 1715 del 20 marzo 2017 del Ministero delle Politiche Agricole, firmato dal capo dipartimento Giuseppe Blasi.
I fondi Promozione, come sempre, saranno divisi con un 70% in mano alle singole Regioni e il 30% gestiti a livello nazionale del Ministero.
A livello di singole Regioni spicca l’ingentissima dotazione della Sicilia, con 51 milioni di euro complessivi (1/6 del totale), di cui 32 finalizzati alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti. La seconda Regione per dotazione complessiva è il Veneto, con 35 (di cui 16 per la ristrutturazione dei vigneti), seguita dalla Toscana con 27 (14 per la ristrutturazione), dalla Puglia con 26 (13 per i vigneti), dall’Emilia Romagna con 25 (14 per la ristrutturazione) e dal Piemonte con 19 (9 per i vigneti).