Secondo un recente studio, l’aumento delle temperature terrestri è causa nella sola Cina di circa 45.000 morti all’anno. Cifre di gran lunga più consistenti di quelle relative al coronavirus e che sono destinate ad aumentare in maniera consistente nel prossimo futuro.
Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il periodo 2015/2019 è stato il quinquennio più caldo della storia. Le temperature sono destinate ad aumentare, tanto che molto difficilmente il mondo riuscirà a raggiungere l’obiettivo fissato dalla Conferenza di Parigi sul clima (COP21) di contenere l’innalzamento della temperatura al di sotto dei 2°C.
Una situazione che comporterà, sempre in Cina, circa 200.000 morti in più solo per gli effetti diretti dell’aumento della temperatura. Questo senza considerare le conseguenze sulla resa delle coltivazioni; secondo l’Ipcc, l’aumento delle temperature porterà alla riduzione della resa per colture base come mais, riso e grano (-5%). Ed oltre il 7% del bestiame delle zone rurali andrà perso.
L’aumento delle temperature porterà anche all’incremento delle malattie e del loro propagarsi: le città subiranno i peggiori impatti a causa dell'effetto isola di calore urbano che le mantiene più calde rispetto alle aree rurali circostanti.
Ovviamente le temperature estreme avranno anche effetti pervasivi sull’economia globale. Secondo un recente studio di McKinsey, entro il 2050 tra 700 milioni e 1,2 miliardi di persone vivranno in regioni esposte a ondate di calore (i cd. Migranti ambientali) che supereranno la soglia di sopravvivenza per un essere umano sano. Una situazione che avrà un impatto diretto sul numero medio di ore lavorate che potrebbe andare perso e sulla stessa produttività del lavoro. Per quanto riguarda l’Europa, secondo la Commissione Ue, l'aumento delle temperature potrebbero causare ulteriori 132.000 decessi all'anno, mentre la produttività del lavoro potrebbe diminuire del 10-15% in alcuni paesi dell'Europa meridionale come l’Italia
E’ a pieno titolo che le questioni ambientali figurano al primo posto dei principali rischi per l’economia globale nel Global Risk Report 2020 stilato annualmente dal World Economic Forum.