Al via il progetto "Nativi ambientali", studiato dall ministero dell’Ambiente e da quello dell’Istruzione. E' contenuto in un tomo di duecento pagine con linee-guida, spunti e materiali didattici per i docenti che dovranno trasmettere agli studenti la «cultura ambientale» perché diventino, appunto, «Nativi ambientali».
Non sarà proprio una materia a sé stante, ma si integrerà con tutte le altre perché, dice Galletti, «oggi la cultura ambientale ha la stessa importanza delle altre materie, qui si parla della sopravvivenza del nostro pianeta: in Italia lavoriamo sempre in emergenza, invece se ognuno avesse rispetto per il proprio giardino non ci sarebbe bisogno di insegnarlo a scuola, non ci sono alternative». E allora, aggiunge la ministra dell’Istruzione Giannini, «bisogna costruire un percorso didattico per preparare i ragazzi ad un comportamento virtuoso, nella scuola deve entrare una cultura rivolta a questi temi: l’ambiente come il cibo, sono due argomenti per i quali abbiamo stabilito un programma per le scuole in vista dell’Expo 2015».
Il punto, spiega la Giannini, «è che questa impostazione non sia più una cosa occasionale, lasciata alla bravura dei singoli docenti, ma che diventi parte dell’insegnamento in classe, perciò non ha un orario fisso, ma rientra in quel discorso di insegnamento multidisciplinare verso cui sta andando la scuola italiana». Esulta Ermete Realacci, ambientalista e presidente onorario di Legambiente: «È una scelta molto positiva, che deve rappresentare l’introduzione di forme nuove di apprendimento per educare allaconvivenza civile e al futuro».