È stato appena istituto, su impulso dell’Unione Coltivatori Italiani, il Centro Studi e Ricerche sul Sistema Agroalimentare “Agri Ethos”. Il coordinamento del lavoro del gruppo è stato affidato al professor Luigi Cerciello Renna dell’Università degli Studi di Salerno che sarà affiancato da Rino Sica, ordinario di diritto privato, Fabian Capitani, economista agrario, Antonio Loche, segretario generale di Isiamed e dal presidente di Eurispes, Gian Maria Fara.
Professore Cerciello Renna, quale è la “mission” del Centro?
Non si tratta di un semplice osservatorio ma di un gruppo permanente di lavoro che intende fornire una piattaforma teorica dalla quale possano scaturire utilities per il mondo agricolo e, in particolare, per la piccola e media impresa che si dibatte nella crisi ma mette in luce sempre una straordinaria inventiva.
Quali saranno i vostri interlocutori?
Il Centro Studi coinvolgerà le istituzioni politiche, le università e le imprese. Quello che ci attende è un lavoro duro e faticoso ma al nostro fianco abbiamo l’Unione Coltivatori Italiani che intende portare avanti questa risorsa strategica.
Che cosa vi proponete di fare?
Il Centro vuole essere un elemento di stimolo del mondo agricolo, partendo da una indagine seria sulle criticità e proponendo le possibili soluzioni da adottare per risolvere i problemi delle agricolture italiane.
Agricolture?
Certo. Non esiste una sola agricoltura italiana. La nostra agricoltura è, mi si passi il termine, un’agricoltura plurale che si trova ad agire in un contesto globalizzato che richiede attenzione e competenze particolari.
Carmine Alboretti
fonte: altrimondinews.it