L’Europa aggiunge un’altra produzione italiana al registro delle denominazioni protette. La Commissione ha approvato nelle scorse ore l’iscrizione della «Mozzarella di Gioia del Colle» nel registro delle denominazioni di origine protette (DOP), la fattispecie che ha il maggiore legame col territorio, che quindi l’Ue riconosce come valore e protegge ex officio in tutti gli stati membri.
La nuova denominazione si aggiunge ai 1.504 prodotti alimentari già protetti (classifica in cui l’Italia è nettamente in testa, qui il registro dei regimi di qualità), il cui elenco è disponibile nella banca dati europea eAmbrosia.
La “Mozzarella di Gioia del Colle” è un formaggio fresco a pasta filata prodotto da solo latte intero vaccino raccolto nelle province di Bari, Taranto e Matera. L'area si distingue per specificità geo-pedoclimatiche e per un'antica tradizione casearia, tramandata da generazioni.
Questi due aspetti influenzano profondamente le caratteristiche del latte e del formaggio e rappresentano i principali fattori di ancoraggio della «Mozzarella di Gioia del Colle» al territorio, che poi è la motivazione del riconoscimento.
La tecnica di trasformazione è quella tradizionale, che prevede il solo uso di latte fresco e l'aggiunta di innesto autoctono (siero-innesto). Tutto ciò conferisce alla «Mozzarella di Gioia del Colle» note lattiche fresche, di burro e di siero acido, e delicati sentori vegetali e animali.
Le reazioni alla notizia sono, come giusto attendersi, di significativa soddisfazione. Stefano Genco, Presidente del GAL Murgia dei Trulli e del Basento, ha parlato di “un riconoscimento fortemente meritato, perché da sempre siamo consapevoli del nostro valore”, mentre Vito Laterza, coordinatore dell’Uci Puglia ha affermato che “si tratta di un giusto premio che giunge grazie ad un costante e impegnativo lavoro di squadra, attraverso imprese di trasformazione e comparto agricolo”.
“Credo che il riconoscimento possa creare quel valore aggiunto che i produttori di Gioia del Colle meritano da anni. È una ottima notizia per tutto il nostro Mezzogiorno”, la conclusione del presidente dell’Unione Coltivatori Italiani, Mario Serpillo.