Finalmente partito il Tavolo Ortofrutticolo Nazionale, dopo la costituzione ufficiale avvenuta con il Decreto 2463 del 6 marzo 2020. La prima sessione, in modalità da remoto, si è svolta qualche giorno fa, analizzando interventi tesi a ristorare i produttori ortofrutticoli per i danni subiti in conseguenza di eventi calamitosi verificatisi nel corso dell'anno, sulle difficoltà crescenti nel controllo dei parassiti e parlando dell’attuazione del catasto ortofrutticolo. Altri temi affrontati sono stati la valorizzazione delle strutture mercantili, l’incentivazione dei fondi mutualistici, il rafforzamento del sistema delle OP e la valorizzazione del ruolo dell'interprofessione.
L’avvio dei lavori è stato appannaggio del ministro Bellanova, che ha esordito così: "Siamo di ritorno da Lussemburgo dove nel corso del Consiglio Agrifish è stato negoziato l'accordo generale sulla riforma della Pac. L'attuale sistema dell'OCM per il settore ortofrutticolo sarà mantenuto nell'ambito del Piano Strategico della futura Pac. È la prima opportunità da cogliere", le sue parole, "per integrare maggiormente in modo più centrale il settore sull'agro-alimentare italiano”.
Nel merito della riforma della Pac, il ministro ha dunque evidenziato: "abbiamo inserito una disposizione nel quadro dei Programmi Operativi che consente di sostenere le spese per la costituzione dei fondi mutualizzazione e ad ottenere anche la possibilità di utilizzare una percentuale dei pagamenti diretti da destinare a coprire la parte privata dei fondi di mutualizzazione: abbiamo quindi a disposizione un quadro di strumenti senz'altro più efficaci per dare finalmente una risposta concreta ed efficace sulla gestione del rischio".
La titolare del Mipaaf ha poi indicato anche altri elementi positivi per il settore raggiunti sempre nell'ambito dell'accordo, come l'aumento dei prodotti eleggibili (tra cui il mais dolce e la patata americana) o la possibilità di prevedere nei pagamenti accoppiati anche le patate. Infine il riferimento alla necessità, oramai indifferibile, di intraprendere in modo unitario e condiviso il percorso della sostenibilità certificata. "E' una concreta opportunità di crescita per il settore, non solo un obbligo derivante dalle nuove Comunicazioni della Commissione".