In audizione alla Commissione Agricoltura del Senato, il neo ministro Patuanelli ha illustrato gli assi lungo i quali intende muoversi. Ha incluso nel novero l'agricoltura 4.0, la crescita sostenibile, la legge sul biologico e le filiere. Ma anche sugar e plastic tax, oltre alla piaga della fauna selvatica.
«Un comparto che ha dimostrato centralità anche dal punto di vista geopolitico e una straordinaria resilienza anche durante l'emergenza sanitaria, con segnali di crescita dell'export nonostante il Covid – ha detto il ministro –. Occorre programmare azioni di sostegno alla sostenibilità che potranno contare su uno stanziamento da Bruxelles di 50 miliardi per i prossimi sette anni».
«Il Pnrr e la Farm to fork sono occasioni imperdibili ma solo se l'approccio sarà quello di opportunità di filiera – la sottolineatura –. A tal fine importante sarà il contributo dell'agricoltura di precisione e le misure contemplate da Agricoltura 4.0 perché il comparto primario è uno dei settori che più ha bisogno di innovazione. In questo contesto il Mipaaf sta pianificando azioni di transizione forestale e digitalizzazione delle aree rurali e guarda con attenzione ai contratti di filiera che quando sono pluriennali possono garantire anche stabilità dei prezzi. L'agricoltura riguarda tutti, operatori, imprese, distribuzione e cittadini, e l'efficientamento del sistema legislativo è essenziale per ridurre gli sprechi e contemporaneamente favorire la competitività».
Il Pnrr stanzia oltre 3 miliardi di euro in favore di progetti riguardanti il settore agricolo e agroalimentare e la gestione delle risorse irrigue. La linea d’azione “agricoltura sostenibile” ha una dotazione di 2,5 miliardi e si articola nei tre grandi progetti relativi a contratti di filiera, parchi agrisolari, logistica.
«Sul fronte energetico l'Italia è sotto la media Ue per impiego delle rinnovabili – ha ricordato Patuanelli – ma va mantenuta la vocazione agricola delle nostre aziende. Non ha senso che sotto il tetto fotovoltaico non ci sia una serra o produzione agricola e quindi serve equilibrio nella corsa green. Le agronergie non devono dunque diventare elemento centrale del reddito agricolo».
Il percorso di sostenibilità è iniziato nella zootecnia ed è virtuoso ma bisogna investire per mitigare l'impatto ambientale rilevante soprattutto al Nord Italia. «L'allevamento non va criminalizzato ma sostenuto – ha detto il ministro preannunciando proposte innovative sull'utilizzo dei sottoprodotti e gestione del letame da utilizzare come ammendante –. L'agricoltura potrà così interpretare il nuovo ruolo di fornitore di energia pulita, con più impianti fotovoltaici sui tetti delle aziende agricole senza sottrarre terreno alla produzione food».
Sul biologico la leadership dell'Italia è indiscussa ma il Mipaaf intende agevolare l'iter della legge sul bio, insieme al potenziamento della ricerca pubblica come leva di sviluppo. E poi ha promesso massimo impegno sul tema della gestione della fauna selvatica «Che il problema ci sia è indiscutibile ma finora c'è stato uno scontro ideologico – ha affermato – e voglio lavorare facendo capire dalle Regioni che hanno delle corresponsabilità. Ci sono soluzioni che possono arrivare anche dall'utilizzo delle tecnologie e le voglio illustrare in un Tavolo che intendiamo convocare col ministro della Transizione ecologica Cingolani dove utilizzerò tutte le mie capacità di mediazione».
Infine, ecco l’opinione dell’inquilino di Via XX Settembre su sugar e plastic tax. «Con le imprese va fatto un patto, dato il tempo per gli investimenti ma superato il tempo degli adeguamenti, non è possibile continuare con le proroghe delle sospensioni. È giusto sottolineare che in tempi di pandemia non si può incidere sulla fiscalità delle aziende ma poi se si decide di perseguire un percorso politico, va dato il tempo per fare gli adeguamenti e vanno poi premiate le realtà che tali investimenti green li hanno fatti».