Buone notizie per la qualità dell'aria, almeno nelle grandi città. Nei trasporti su strada negli ultimi 12 anni si è registrato un calo delle emissioni diPM10 del 50%. In linea generale, si preferisce ancora la provincia alla città, ma ci si sposta sempre di meno. Si dichiara di voler usare il trasporto pubblico sebbene l'offerta decresca nella maggioranza delle aree urbane el'auto privata detiene ancora il primato.
Funziona, invece, il sistema delle metropolitane. Ancora, in Italia nascono nel 2013 circa 600 imprese in più rispetto al 2012, ma il numero di quelle cessate è il più alto degli ultimi cinque anni. È la situazione delle 73 città con popolazione superiore ai 50.000 abitanti e di tutti i capoluoghi di regione, esaminate dal Rapporto Ispra sulla Qualità dell'Ambiente Urbano 2014, giunto alla sua decima edizione.
Nelle aree urbane considerate nell'indagine dal 2000 al 2012, le emissioni di PM10 risultano quasi sempre in diminuzione, con una riduzione complessiva del 37%. Alle riduzioni riscontrate nel settore trasporti e industriale, infatti, si aggiunge l'aumento del 47% dovuto al riscaldamento. Per quanto riguarda le emissioni di ossidi di zolfo, significativo è l'apporto del trasporto marittimo, che vede una riduzione delle emissioni del 66%, nello stesso periodo, mentre quelle dovute al trasporto marittimo internazionale aumentano del 33% rappresentando ormai il 36% del totale delle emissioni di ossidi di zolfo, ben al di sopra del 9% del 2000.
Però i livelli di PM10 continuano a essere troppo elevati. In linea generale, il quadro che emerge è di una popolazione in aumento nelle province a scapito delle città: un calo dello 0,8% nei capoluoghi contro un aumento del 6,2% nelle rispettive province. Singolare il caso di Roma dove si assiste a un +2,8% del capoluogo contro un +19,6% dei comuni della provincia. Diminuiscono anche gli spostamenti, compresi quelli di prossimità; la tendenza a preferire il trasporto pubblico non è sostenuta da un'adeguataofferta di mobilità pubblica.
In particolare, ci sono sempre meno autobus tra il 2008-2012, soprattutto a Siracusa (-75,4%), Napoli (-54,7%) e Ragusa (-41,1%). Nonostante una maggiore dichiarata propensione a usare il trasporto pubblico locale il suo utilizzo si riduce: in oltre il 76% delle città tra il 2008 e il 2013 si è verificata una riduzione del numero dei passeggeri trasportati. Infine, anche se migliora il sistema di metropolitane, l'auto privata detiene ancora il primato.
Situazione sempre più difficile, poi, per quanto riguarda il consumo di suolo: tra le città esaminate le più alte percentuali di consumo si trovano aNapoli e Milano, con valori superiori al 60%, e a Torino e Pescara con oltre il 50%. Superano il 40% Bergamo, Brescia, Monza e Padova. Tra i comuni del Sud, Bari e Palermo si attestano intorno al 40%, mentre negli altri si rilevano percentuali inferiori al 30%. Tra i comuni con estensione territoriale molto ampia, invece, i valori assoluti più alti si riscontrano a Roma, con oltre 33.000 ettari ormai persi, e Milano (11.000 ettari).