Troppe tasse sulle birre rischiano di uccidere un settore dinamico dell’economia come i microbirrifici con gravi ricadute occupazionali. E’ la Lombardia la prima regione in Italia per numero di aziende brassicole:124 realtà tra microbirrifici e brew pub e 2 stabilimenti industriali, con circa 4,7 milioni di consumatori lombardi.
Numeri di tutto rispetto. Il settore sarebbe in grado di generare migliaia di posti di lavoro ma l’aumento delle accise sul prodotto rende impossibile qualsiasi progetto di sviluppo e dunque taglia possibilità di occupazione soprattutto giovanile.
Tra ottobre 2013 e gennaio 2015 c’è stato un incremento delle accise pari al 30 per cento: praticamente su una birra di 66 cl si pagano 46 centesimi di tasse contro i 21,3 che pagano gli spagnoli e i 19,5 dei tedeschi. In queste condizioni sviluppare il settore e competere con le altre realtà europee è impossibile.
In questo scenario la “birretta” che costa sempre più finisce per essere sempre meno richiesta, tanto che secondo una recente indagine il consumo di birra nel giro di poco tempo è calato del 3 per cento.
In una prossima seduta di Consiglio regionale della Lombardia sarà discussa una mozione presentata dal consigliere Cecchetti che chiede, oltre al riconoscimento della birra come prodotto agricolo – provvedimenti per sostenere e valorizzare le aziende del settore e al tempo chiede di sostenere le legittime richieste dei produttori che chiedono una diminuzione della tassazione.
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