Ottimo esordio sul mercato per le nostre mele. L'avvio della campagna di commercializzazione mostra continuità con quella precedente e lascia intravedere elementi positivi nei prossimi mesi sia sul mercato interno sia su quello estero.
La produzione, secondo gli ultimi dati, si attesterà a circa 2 milioni di tonnellate, di cui circa 1,8 milioni destinate al mercato del fresco, in flessione del 5% sullo scorso anno. La qualità del prodotto risulta buona anche se i calibri sono mediamente inferiori al 2020, a causa delle basse temperature nella fase di post allegagione.
La produzione europea sembra attestarsi su livelli superiori al 2020 e in linea con la media dei tre anni precedenti (+1%). A condizionare positivamente il mercato sin dalle prime contrattazioni è stata la carenza di frutta estiva (in particolare susine, pesche e nettarine) che, favorendo l'esaurimento delle scorte residue della campagna precedente, ha permesso di collocare il nuovo prodotto su livelli di prezzo simili o superiori a quelli iniziali della campagna 2020/2021.
Ci si attende che la produzione al di sotto della media di pere e kiwi possa contribuire a sostenere la domanda e le quotazioni delle mele. Nel mercato retail secondo i dati Ismea-Nielsen, gli acquisti di mele tra ottobre 2020 e settembre 2021 si sono ridotti di circa il 9% in quantità, a fronte di una riduzione meno mercata della spesa (-6%) grazie all'incremento dei listini medi. A determinare l'andamento negativo è stata soprattutto la forte riduzione delle vendite registrata tra marzo e maggio 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020, quando il primo Lockdown generalizzato aveva determinato un boom degli acquisti alimentari presso il canale domestico.
La mela è il prodotto ortofrutticolo che vanta il miglior saldo della bilancia commerciale italiana. Nell'ultima campagna – da agosto 2020 a luglio 2021 – il saldo dell'Italia ha sfiorato quota 900 milioni di euro grazie all'esportazione di circa un milione di tonnellate di mele.
Nel periodo agosto 2020 – luglio 2021 la quantità esportata è cresciuta del 14% su base annua per un aumento degli incassi del 19%. Contemporaneamente, le importazioni si sono dimezzate in termini di quantità e la relativa spesa è diminuita del 20%.